Il caso che ha coinvolto il 20enne Michele Lanfranchi forse sta per terminare, attraverso le ultime indagini: sono state fatte delle nuove scoperte. Ecco che cosa è accaduto!
Michele Lanfranchi potrebbe essere morto a causa di un colpo accidentale partito dalla sua pistola mentre si trovava in casa. Successivamente, il suo corpo sarebbe stato trasportato in strada. Liliana Todaro, pubblico ministero della Procura di Messina, ha iscritto nel registro degli indagati il proprietario della casa, Giovanni Laganà, come atto dovuto e con l’ipotesi di omicidio. Michele Lanfranchi, un ragazzo di 19 anni, è stato trovato morto sul marciapiede antistante l’appartamento in cui viveva a Messina.
Giovanni Laganà, quarantenne, è stato indagato anche a sua tutela per le fasi future dell’inchiesta. La notizia è stata riportata dal quotidiano la Gazzetta del Sud. La procura e la squadra mobile di Messina stanno ancora indagando in tutte le direzioni. Ieri hanno interrogato Laganà e altre persone presenti alla tragedia. Alcuni testimoni hanno riferito che Lanfranchi stava mostrando la pistola, recentemente acquistata, con l’intento di usarla per vendicarsi di un’offesa subita.
Mentre si trovava nell’appartamento, sarebbe partito un colpo dalla pistola impugnata dal 19enne, colpendolo accidentalmente al collo. Al momento, non è stata emessa alcuna richiesta di misura cautelare contro Laganà. Su di lui e sugli altri testimoni è stato effettuato l’esame stub, il cui esito sarà determinante per accertare quanto accaduto la notte tra sabato e domenica.
Gli inquirenti ipotizzano che, dopo l’incidente, Michele Lanfranchi sia stato trasportato in strada, nella via Michelangelo Rizzo, una stradina laterale del rione Giostra. Il corpo è stato trovato all’esterno con la pistola in mano, come se fosse stata creata una messinscena per depistare le indagini.
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