La situazione dei Campi Flegrei continua ad essere al centro dell’attenzione pubblica. Per questa ragione il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca è tornato sull’argomento. Ecco di che cosa parla di il nuovo decreto e quali problemi si sono manifestati a tal proposito.
De Luca emana un decreto sui Campi Flegrei: i dettagli
L’attività sismica che da qualche settimana interessa l’area dei Campi Flegrei a Napoli coinvolge proprio tutti. Questo perché la zona in questione è ricca di vulcani che potrebbero eruttare da un momento all’altro e causare una serie di conseguenze spiacevoli per tutti. Il fenomeno generato ha gettato tutti in allarme, motivo per cui anche la Protezione Civile si sta mobilitando per cercare di trovare un sistema da attuare in caso di emergenza.
In prima linea il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, il quale ha parlato della situazione che si sta verificando in Campania. Il politico ha parlato dell’esigenza di attuare degli interventi mirati e preventivi per gestire al meglio questa situazione, ma di come non vi siano fondi per realizzare tutto questo.
Pare non esserci un accordo tra il Governo Nazionale e il Ministero della Coesione e tutto questo va ad incidere negativamente sulle necessità di una Regione che, in questo momento, andrebbe invece supportata. De Luca ha poi parlato di come sia all’opera in merito all’aggiornamento del piano sanitario di emergenza, ragione per la quale si stanno attuando moltissime esercitazioni nel settore. Stessa cosa per quanto riguarda la realizzazione di un piano di evacuazione che possa salvare i cittadini laddove terremoti ed eruzioni dovessero prendere il sopravvento.
Bradisismo dei Campi Flegrei: perché è importante monitorare la situazione?
Gli esperti stanno monitorando la zona dei Campi Flegrei in modo da non abbassare la guardia e cercare di tenere sotto controllo l’anomalia geologica degli ultimi giorni. Da quello che sappiamo questo fenomeno risponde al nome di bradisismo, vocabolo che sta ad indicare dei movimenti della terra in alcuni punti ben precisi.
In parole povere, nei pressi delle aree vulcaniche possono avviarsi dei processi molti lunghi che portano all’innalzamento e all’abbassamento del suolo, generando scosse di terremoto più o meno forti. Pare che in questa zona questa sorta di processo sia in atto da molte decine di anni e che ora stia raggiungendo il culmine della sua intensità.
Per fortuna, grazie all’avvento della scienza e della tecnologia, tenere sotto controllo questi fenomeni è più facile rispetto al passato, motivo per cui appare maggiormente prevedibile evidenziare possibili disastri naturali. In caso di eruzione, infatti, potrebbero verificarsi moltissimi danni a cose e persone. Se a tutto questo si unisse poi un terremoto l’impatto sarebbe devastante per tutta la zona. L’ultima grande crisi bradisismica si è verificata nel 1970 nella zona di Pozzuoli, quando moltissimi abitanti del luogo hanno deciso di lasciare le loro case per la paura. Gli esperti riusciranno a monitorare questo fenomeno a dir poco preoccupante? A voi i commenti!