Due astronauti bloccati sulla Stazione Spaziale Internazionale stanno affrontando una situazione pericolosissima. Ecco che cosa sta succedendo!
L’odissea di Suni Williams e Butch Wilmore, gli astronauti bloccati sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), si fa sempre più complessa. Partiti il 5 giugno a bordo della navicella Starliner di Boeing, i due si trovano ora in una situazione critica a causa di problemi tecnici che impediscono il rientro previsto. La Nasa sta considerando di farli tornare a bordo della Crew Dragon di SpaceX, ma c’è un ostacolo imprevisto: le tute spaziali che indossano non sono compatibili con la navicella di SpaceX.
La Starliner, navicella inaugurale di Boeing, avrebbe dovuto segnare un nuovo capitolo nel trasporto spaziale, ma i numerosi problemi tecnici hanno fatto naufragare questi piani. Ora, la Nasa sta valutando di chiedere un “passaggio” a SpaceX, ma la prossima data utile per un rientro sicuro potrebbe essere solo a febbraio 2025. Quella che doveva essere una missione di soli otto giorni rischia così di trasformarsi in un’odissea spaziale lunga otto mesi.
Tra i vari test pianificati a bordo della Starliner, c’era anche quello delle nuove tute spaziali sviluppate da Boeing. Queste tute, più leggere del 40% rispetto alle versioni precedenti e dotate di guanti touch per l’uso con i tablet di bordo, si sono rivelate inadatte alla Crew Dragon di SpaceX. Le tute spaziali IVA (Intra-Vehicular Activity), destinate all’uso all’interno delle navicelle, devono comunicare con i sistemi di bordo per garantire la sicurezza degli astronauti, specialmente in situazioni di emergenza. Tuttavia, Boeing e SpaceX hanno sviluppato i loro sistemi in modo indipendente, senza uno standard di compatibilità, portando a questa situazione di impasse.
La Nasa si trova ora davanti a due opzioni entrambe rischiose. La prima sarebbe far rientrare gli astronauti con le tute di Boeing a bordo della Crew Dragon, un’opzione che appare altamente improbabile a causa dei rischi connessi. La seconda, più plausibile, sarebbe inviare una nuova missione con le tute di SpaceX per permettere a Williams e Wilmore di rientrare in sicurezza. Questo richiederebbe un ulteriore lancio, previsto per il 24 settembre, con la missione Crew-9, che potrebbe decollare con solo due astronauti a bordo per lasciare spazio alle tute necessarie al rientro.
Mentre la Nasa cerca di risolvere questo complicato puzzle, Boeing affronta l’imbarazzo di dover chiedere aiuto al suo principale concorrente, SpaceX, per risolvere i problemi della Starliner, una navicella già inaugurata con anni di ritardo. Questo episodio evidenzia le sfide e i rischi insiti nel trasporto spaziale, anche in un’era in cui il volo verso la ISS dovrebbe essere routine.
Nell’attesa di una soluzione definitiva, la Nasa ha rassicurato che gli astronauti stanno bene e che le riserve di cibo sulla ISS sono sufficienti. Tuttavia, il ritorno sulla Terra resta un’incognita, con la speranza che nelle prossime settimane emerga un piano sicuro e praticabile.
Cosa ne pensate di questa complicata situazione? La tecnologia spaziale è davvero pronta per missioni commerciali di successo? Lasciate un commento con le vostre riflessioni.