Il conflitto Russia- Ucraina sta presentando molte incertezza. Voci di corridoi si stanno facendo strada su decisioni mai approvate. Scenari e prospettive incerte, stanno accavallandosi nelle ultime ore. Ma qual è il punto della situazione? Cosa dobbiamo sapere veramente? Scopriamolo insieme!
Putin non arresta le sue forze armate, che continuano l’avanzata in territorio ucraino. La strategia del Cremlino cambia di giorno in giorno a causa dell’inaspettata resistenza ucraina. L’esercito di Zelensky contro ogni pronostico, si ritrova più agguerrito che mai e molto più ben equipaggiato.
L’esercito russo sta stringendosi intorno a Kiev e Putin non si arrende, la volontà di annettere Mariupol è una costante nelle sue richieste. Ma è di queste ore, l’avvicendarsi di malumori sempre più diffusi tra i corridoi del Cremlino.
Ci sono punti chiave sulla quale si deve riflettere per prendere le giuste decisioni.
Immaginate quali possano essere questi punti cardinali? Scopriamolo insieme!
1. SI STRINGE IL CERCHIO INTORNO A KIEV
I satelliti in orbita intorno alla terra, stanno tenendo monitorata la situazione a Kiev, fotografando i convogli militari che si vedono avanzare sulla città. Kiev sembra essere sotto scacco su più fronti. L’esercito russo sta avanzando su più lati creando un clima di disagio e apprensione. Intanto le altre città ucraine, si ritrovano ad essere bombardate di giorni e di notte. Molti civili stanno perdendo la vita sotto gli attacchi.
2. PUTIN E LE SUE RICHIESTE: MARIUPOL LA CHIAVE DEL SUO PIANO
I colloqui che si sono tenuti in Turchia nelle ultime ore, tra i delegati delle forze opposte, hanno fallito un’altra volta. Una cosa è certa, ciò che vuole il presidente russo è ormai chiaro a tutti. Putin vuole a tutti i costi conquistare le città di Volnovacha e Mariupol, per la pura soddisfazione di annunciare al mondo, di essere riuscito ad unire il Donbass e la Crimea. Vorrebbe dire inoltre, essere riuscito ad impossessarsi del Mar d’Azov. Un ottimo risultato che farebbe sembrare meno disastroso, il suo piano di conquista ai danni dell’Ucraina. Mariupol sta quindi diventando, per la milizia ucraina, la fortezza da proteggere anche a costo della stessa vita.
3. PERCHE’ NON CI SARANNO LE NO-FLY ZONE
E’ delle ultime ore, la decisione che vede la non presenza di no-fly zone sui cieli dell’Ucraina. Kiev non potrà più contare sui Mig-29 polacchi per perlustrare i loro cieli. Il comparto di Washington, ha scelto di non fornire più mezzi aerei allo stato di Zelensky. Una scelta che ha spaccato la stessa amministrazione americana in due. Chi è favorevole a dare ausilio aereo, e chi invece lo banna come azione di aiuto. Ma come mai questa scelta così dura nei confronti di un paese martoriato? L’intelligence americano, ha consigliato questa azione perché reputa che l’entrata in campo degli aerei da combattimento, farebbe credere alla Russia che ci sia una dichiarazione di guerra. Secondo altre fonti americane invece, l’imposizione di no-fly zone presenterebbe un altro massimo livello di rischio, che non ci si può permettere.
4. PUTIN E I SUOI PIANI. CHI NE ERA A CONOSCENZA?
Putin è un uomo, che ha pensato e realizzato un’azione militare, ai danni di un altro stato per la brama di potere. Questo è un dato di fatto. I corridoi del Cremlino, pullulano sull’unica certezza che in queste ore si è fatta strada. In pochissimi sarebbero stati al corrente del piano diabolico di Putin, né erano pronti a vedersi sanzionare dall’Europa. Molti personaggi illustri della politica russa e non solo, stanno vedendo i loro imperi sgretolarsi. Le sanzioni occidentali, stanno facendo crollare i loro castelli di sabbia. Molti funzionari per non perdere tutto, vorrebbero dimettersi per protesta, ma non possono farlo. L’accusa sulle loro teste sarebbe di alto tradimento. Putin avrebbe confidato le sue intenzioni soltanto a tre persone: il ministro della difesa, il capo di stato maggiore delle forze armate e i leader del controspionaggio. A fronte di ciò, risulterebbe ovvio credere che una speranza valida per porre fine a questa guerra, possa arrivare proprio dal fronte interno.
5. 600MILA SOLDATI RUSSI PER CONQUISTARE L’UCRAINA
Stando agli studi condotti dai massimi esperti della Nato, conquistare l’Ucraina costerebbe troppo alla Russia. Non si parlerebbe in termini di impiego economico, bensì di risorse umane. Lo stato di Putin, dovrebbe impiegare circa 600.000 soldati in maniera continua, una “spesa” insostenibile per qualsiasi potenza militare. Nel 2003, quando scoppiò il conflitto in Cecenia, la Russia mise in campo 150 soldati ogni 1000 abitanti di quel piccolo paese. Oggi, che di piccolo paese non si tratta, la Russia dovrebbe impiegarne 6 milioni per raggiungere lo stesso risultato. Un cosa improponibile.
Molte cose non tornano, altre sembrano così assurde, da domandarsi come sia possibile che un uomo si svegli la mattina, e decida di mettere in crisi prima una intera nazione, e poi tutto il mondo.
Succedesse una cosa così importante, ma per scopi benefici sarebbe tutt’altro pianeta.
Cosa pensate voi a fronte di tutte queste notizie?
A voi i commenti!