• Ven. Nov 22nd, 2024

L’argomento pensioni è un argomento molto delicato e che interessa moltissime persone. Ora però il nuovo Governo ha emanato molte leggi a tal proposito che però non piaceranno ad alcuni!

 

Sistema pensionistico italiano: i cambiamenti del 2023

All’inizio del 2023 sono previsti molti cambiamenti per quanto riguarda il settore delle pensioni e uno di questa comporterà la rivalutazione delle stesse. Questo nuovo provvedimento però, non giocherà a favore di tutti coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio del 1996, i quali potrebbero non ricevere l’aumento previsto per tutti gli altri. Secondo il Governo infatti, è necessario rispondere a determinati requisiti che si andranno ad unire ad altre caratteristiche da calcolare individualmente.

Uno di questi requisiti è di natura economica. Se nella maggior parte dei casi si ha la possibilità di andare in pensione una volta compiuti i 67 anni di età e dopo aver versato 20 anni di contributi, per ottenere l’assegno contributivo bisognerà rispondere ad altre caratteristiche. Pare infatti che sarà necessario aver maturato una pensione che superi di almeno 1,5 volte il valore annuale del trattamento minimo.

Un’altra misura riguarda invece i contributivi puri, i quali potranno accedere alla rivalutazione della pensione solo se avranno maturato un assegno pari o superiore a 2,8 volte il trattamento minimo concesso. In questo caso sarà possibile andare in pensione prima, poiché il trattamento in questione sarà offerto a tutte quelle persone che hanno compiuto i 64 anni di età. Rimane però ferma la questione relativa al versamento dei 20 anni di contributi, sulla quale non si può proprio tergiversare.

Che cosa succederà dal prossimo anno?

Il Governo ha molti buoni propositi per il 2023, alcuni dei quali hanno come fine quello di rivalutare la pensione per consentire alle persone di innalzare il proprio reddito mensile. Secondo alcune indiscrezioni infatti, ci sarà un aumento di quasi 50 € rispetto al 2022, anche se le cifre varieranno di individuo in individuo tenendo conto di diversi fattori.

Si parla comunque di una rivalutazione record, tanto che il Ministro Giorgetti ha parlato di un aiuto tangibile per poter sostenere tutte quelle spese che gravano pesantemente sulla pensione e che non permettono ai pensionati di vivere una vita decorosa e soddisfacente. In linea di massima, la rivalutazione prevista per il 2023 è di circa il 7,3%, il che comporterà un sollievo per tutti coloro che potranno approfittare di questo aiuto.

Chi invece avrà la possibilità di andare in pensione nel 2023 potrà accedervi attraverso la Quota 102 o 103, che prevede la possibilità di ottenere l’assegno pensionistico dopo aver versato 41 anni di contributi e dopo aver compiuto almeno 61 anni di età. Da ricordare l’introduzione dell’Opzione donna e dell’Ape Sociale, due trattamenti flessibili che hanno come fine quello di aiutare le donne e tutti coloro che svolgono lavori usuranti ad andare in pensione prima del tempo.

Qual è la vostra opinione sui cambiamenti che potrebbero riguardare il trattamento pensionistico nei primi mesi del 2023? A voi i commenti!