• Ven. Nov 22nd, 2024

Un’inaspettata novità potrebbe riguardare una buona fetta di lavoratori o almeno tutti quelli che, grazie alla presenza di alcuni requisiti, potrebbero andare in pensione a 64 anni. Ecco dunque chi potrà avvalersi di questa nuova riforma del Governo Meloni!

 

Le novità previste dall’Inps

Questo è un periodo molto difficile per tutti, in quanto il costo della vita è decisamente aumentato, mentre gli stipendi e i salari continuano ad essere gli stessi. Per non parlare poi delle pensioni che, in alcuni casi risultano essere così misere da non appagare in alcun modo lo stile di vita dei soggetti più anziani. Questi vivono letteralmente con i soldi contati e spesso non riescono ad esaudire tutte i bisogni di cui una persona normale necessita per sopravvivere.

Come se tutto questo non bastasse, le difficoltà riguardano anche il mondo del lavoro, in alcuni casi difficile da trovare e in altri quasi impossibile da abbandonare prima del previsto. In questo periodo andare in pensione è un vero e proprio miraggio, tanto che molti soggetti anziani sono costretti a lavorare fino al limite dell’impensabile. Così facendo il loro fisico viene messo alla prova e in molti casi questi non riescono nemmeno a godersi la meritata pensione.

L’Inps ha quindi deciso di intervenire sulla questione, cercando di trovare un metodo che possa aiutare i cittadini e i pensionati in un momento così impegnativo. La nuova riforma promossa dal Governo Meloni entrerà in vigore a breve e rimarrà valida anche nel caso in cui il Governo dovesse decadere un domani. Questa nuova Legge prevede che i lavoratori potranno accedere al trattamento pensionistico una volta compiuti i 64 anni di età anche se, ovviamente, non è un provvedimento rivolto a tutti ma solo a determinate categorie di lavoratori.

Chi potrà andare in pensione a 64 anni?

La nuova Legge ha individuato nei 64 anni l’età ideale per poter avere accesso al trattamento pensionistico ma, per il momento, questo sistema è inteso solo per i nati nel 1959 che hanno versato anche solamente 20 anni di contributi ma a partire dal 1996. In secondo luogo l’aumento della pensione dovrà essere superiore di almeno 2,8 volte rispetto all’assegno sociale percepito in precedenza.

Questo tipo di sovvenzione non ha una scadenza, in quanto lo Stato ha deciso che questo sistema regolerà la disciplina pensionista per i prossimi anni, a prescindere da chi governerà l’Italia. Ovviamente, ad un primo impatto, tutte sembra essere estremamente vantaggioso, anche se bisognerà aspettare le prime mosse pratiche per vedere come ogni passaggio si evolverà.

Sicuramente gli obiettivi prefissati dal Governo sono molto buoni e hanno come scopo principale quello di assicurare una vecchiaia serena a tutte quelle persone che, invece, faticano ad arrivare alla fine del mese o lavorano fino a 70 anni in maniera impellente e stancante.

Secondo voi la nuova riforma governativa volta ad abbassare l’età per accedere al trattamento pensionistico sarà un successo oppure serviranno altri interventi per migliorare la situazione italiana? A voi i commenti!