Dopo il via russo alle operazioni militari, gli Italiani si interrogano sulle conseguenze nel territorio Italiano. La prima domanda riguarda il dramma che sta vivendo Kiev: fino a che punto si spingeranno le forze di Mosca? Ma il secondo quesito è quello che ci riguarda direttamente. Quali saranno le conseguenze per l’Europa e per l’Italia? Ecco gli interrogativi che ci riguardano più da vicino.
L’Italia è in guerra? La risposta è “no”. Gli Stati Uniti e la Nato hanno dichiarato con chiarezza che non interverranno militarmente. L’Alleanza Atlantica prevede di difendere da un attacco esterno gli stati membri e l’Ucraina non lo è. Gli spostamenti di truppe americane hanno soltanto lo scopo di dissuadere la Russia da iniziative belliche verso i paesi della Nato. Putin non ha dichiarato niente del genere. Ma ha minacciato “ripercussioni come non ne avete mai viste” se ci fossero interferenze straniere nel conflitto in Ucraina. L’obiettivo del rafforzamento di truppe è solo quello di rassicurare le popolazioni e di esercitare un deterrente verso Mosca.
Anche se l’Italia ne rimane fuori, la situazione di altri paesi è ben diversa. Stati Uniti, Regno Unito e altri paesi hanno già fornito aiuti militari a Kiev in previsione dell’attacco russo. È prevedibile che gli aiuti saranno incrementati, così come l’assistenza a livello di servizi segreti. Se la CIA ha fornito per anni aiuti in Afghanistan, si può stare certi che farà altrettanto o di più in Ucraina.
Prima di questa guerra, già erano state messe in atto altre battaglie. C’è stata una lunga guerra civile nella ex-Jugoslavia tra il 1991 e il 2001. La Nato non vi partecipò con soldati sul terreno, ma ebbe un ruolo chiave nel conflitto con l’intervento dell’aviazione. Grazie alla sua schiacciante superiorità, la campagna dal cielo inflisse gravi danni alle truppe serbo-bosniache. Oltre a ciò, contribuì a sviluppare gli accordi di pace firmati a Dayton, nello stato americano dell’Ohio, nel Novembre 1995. A dimostrazione che talvolta la Nato interviene anche in difesa di territori al di fuori della propria Alleanza. E ovviamente questo non è il primo attacco mosso dalla Russia. L’Unione Sovietica invase la Cecoslovacchia nel 1968 e l’Ungheria nel 1956 per fermare quelle che giudicava deviazioni dal socialismo. Ma in quei casi i carri armati dell’Arma Rossa sovietica incontrarono soltanto sacche di resistenza di civili, non avevano di fronte l’esercito di un altro paese. Quindi si, per parlare di uno scontro simile si deve tornare indietro fino alla Seconda Guerra Mondiale. La crisi ucraina ricorda quello che accadde nel 1939 in Cecoslovacchia, quando la Germania di Hitler invase la zona dei Sudeti. Un evento che scatenò la Seconda Guerra Mondiale.
Come abbiamo detto, l’Italia e anche la maggior parte dell’Europa non vuole entrare in conflitto con la Russia. Ma ciò non toglie che sicuramente subiremo delle conseguenze. Conseguenze economiche. Le sanzioni annunciate dall’Occidente sono sempre un’arma a doppio taglio. Da un lato colpiscono banche, interessi e singoli individui in Russia. Dall’altro tuttavia limitano il commercio e in primo luogo le esportazioni occidentali verso la Russia.