L’istituto nazionale della previdenza sociale, ha emanato una nuova circolare secondo la quale i cittadini devono restituire dei soldi ricevuti in passato con aggiunta di interessi!
Nuova circolare dell’Inps: ecco chi dovrà restituire dei soldi ricevuti in passato
Può capitare che qualcuno arrivi a falsificare dei documenti come l’Isee per ottenere delle sovvenzioni e dei bonus che, altrimenti, non gli spetterebbero.
Tutto questo però, viene identificato come truffa, poiché tale comportamento viene descritto come reato nei confronti della pubblica amministrazione. Solitamente in questo range rientrano le false assunzioni oppure tutte le manovre che vengono messe in atto per falsificare l’ISEE e ottenere aiuti come il reddito di cittadinanza.
Manomettere questi documenti non solo comporta la perdita di alcuni diritti e il pagamento di sanzioni piuttosto salate, ma può comportare la detenzione fino a sei anni di reclusione.
L’Inps scopre diverse truffe a carico del sistema
Negli ultimi mesi sono stati registrati moltissimi casi in cui assunzioni fittizie sono state dichiarate all’Inps per ottenere la Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione.
In caso di licenziamento il soggetto richiedente ha diritto ad un assegno mensile che viene conseguito a causa della perdita del lavoro che non dipende dalla volontà del dipendente.
Per beneficiare di questo bonus, molti lavoratori si sono fatti assumere in maniera fittizia allo scopo di venire licenziati e godere di questa possibilità.
Un percorso analogo è stato effettuato nei confronti del reddito del cittadinanza, che viene concesso laddove il soggetto richiedente presenti la certificazione ISEE debitamente aggiornata.
Per accedere a questa forma di trattamento economico bisogna essere in possesso di alcuni dati e requisiti. Anche in questo caso sono stati molti i soggetti che hanno compiuto delle truffe ai danni dello Stato e che per questo verranno puniti.
Che cosa si rischia nel falsificare i documenti da destinare all’Inps?
Falsificare un documento da destinare all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale comporta un vero e proprio reato.
Questo perché si va a certificare una condizione falsa al fine di ottenere un guadagno personale per la propria posizione economica e lavorativa.
L’Inps si ritrova quindi a subire un danno di natura economica, oltre che una truffa ben organizzata in ogni sua parte. Chiunque venga accusato di truffa nei confronti della Pubblica Amministrazione rischia un periodo di reclusione dai due ai sei anni.
Questo può avvenire laddove non si presenti la documentazione, oppure nel caso in cui questa venga deliberatamente modificata dal suo possessore. Si rischia inoltre, una reclusione fino a tre anni se non si procede all’aggiornamento del proprio status patrimoniale.
In alcuni casi si possono pagare sanzioni molto salate, che possono sfiorare e superare la cifra di 1.000 €, oltre alla restituzione di tutti gli importi ricevuti dall’Inps nel corso del trattamento economico.
E voi eravate a conoscenza del grande numero di truffe a cui l’Inps viene continuamente sottoposto giorno dopo giorno? A voi i commenti!