Assegno Unico 2022. Il meccanismo scatta da marzo, ma ancora tante famiglie non hanno inoltrato richiesta. C’è comunque tempo fino a giugno per ricevere gli arretrati. L’Istituto ricorda le regole. Ecco in cosa consiste assegno unico 2022 e le modalità per ottenerlo!
La nuova misura parte a Marzo, ma se si farà domanda entro Giugno 2022 non si perde un solo euro di arretrati. Per le domande presentate dopo il 30 Giugno, l’assegno spetterà dal mese successivo a quello della domanda. A partire da metà marzo, alle famiglie che ne hanno fatto richiesta, arriverà il primo assegno unico universale per figli a carico. L’importo che si ottiene è legato all’ISEE: se l’ISEE è inferiore a 15mila euro l’importo può arrivare a 700 euro al mese. Ad oggi, fa sapere l’Inps, sono state presentate circa 2 milioni di domande per un totale di 3 milioni di figli. C’è stata una progressione rispetto ai dati precedenti, ma la platea degli aventi diritto è ben più ampia.
Per rilanciare lo strumento, l’Istituto ha lanciato oggi una campagna di comunicazione: “Crescere un figlio è la sfida più bella, noi la sosteniamo”. Si è dato il via a spot video, radio, informative sul web e social media, oltre che al sito dedicato. Sul sito informativo dedicato, inoltre, è possibile consultare una sezione dedicata alle FAQ, ovvero alle risposte elaborate dall’INPS sulla base degli approfondimenti richiesti dagli utenti.
I soggetti che lo richiederanno riceveranno l’assegno direttamente sul proprio conto; mentre per chi possiede il reddito di cittadinanza, esso sarà versato direttamente sulla carta dell’RDC. L’assegno unico universale spetta a tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori. La domanda può essere presentata attraverso il sito web dell’INPS, tramite il numero verde o attraverso gli enti di patronato.
I maggiori benefici riguarderanno i nuclei svantaggiati e con più figli, mentre tra le aree territoriali sarà al Sud che si ridurranno maggiormente le disuguaglianze. Per loro, il beneficio supererà i 1.900 euro l’anno, con un’incidenza sul reddito di oltre l’11%. I dati emergono da un approfondito studio del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. Secondo i calcoli del Dipartimento, i benefici si riducono gradualmente per i nuclei dei decimi di reddito successivi, scendendo in media fino a circa 500 euro. Infine, un punto che deve essere ribadito: l’assegno unico per ogni figlio non è attivo in automatico, bisogna presentare domanda. Da marzo, inoltre, non saranno più erogati dal datore di lavoro in busta paga gli assegni per il nucleo familiare.
Sull’assegno unico c’è “una risposta estremamente importante, ma bisogna insistere nella comunicazione” ha dichiarato Elena Bonetti, ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia. Le domande entro marzo dovrebbero superare quota 2 milioni. L’obiettivo è fare in modo di non lasciare nessuno indietro e che tutti coloro che ne hanno diritto ricevano quanto prima la cifra spettante, in modo da poter sostenere una vita dignitosa.
Che cosa ne pensate di questo Assegno Unico? Credete che gli italiani abbiano bisogno di più aiuti economici da parte dello Stato? Si, oppure no?
A voi i commenti!