Il vaiolo delle scimmie, si sta diffondendo a macchia d’olio. Se prima la situazione sembrava tranquilla, ora non si può dire altrettanto. Siamo dunque vicini ad un’altra pandemia?
Nuova emergenza sanitaria: sempre di più i contagi causati dal vaiolo delle scimmie
Non sono passati molti anni dall’avvento del Covid-19 che già una nuova spada di Damocle potrebbe imperversare nelle nostre vite. Ora a minacciare il mondo è il vaiolo delle scimmie, un’infezione in parte debellata che, proprio per tale motivo, torna a far paura.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di nominare un comitato di emergenza che si occuperà di valutare se il numero dei contagi registrati potrebbe favorire la dichiarazione di emergenza internazionale. Questa decisione scaturirebbe dalla potenza del virus, condizione preoccupante che si sta diffondendo molto velocemente in tutto il mondo.
Purtroppo non si conosce un modo ben preciso per debellare la malattia anche se, al momento, non è previsto alcun tipo di vaccino. Gli studiosi hanno dichiarato che i vaccini in grado di contrastare il MonkeyPox riescono a proteggere gli individui solo in minima parte e quindi l’efficacia degli stessi non è per nulla garantita.
Si sta quindi cercando una soluzione per tutte quelle persone che risultano essere immunodepresse e per chi non ha ricevuto la vaccinazione antivaiolo. Ovviamente, le prime persone ad essere tutelate dovranno essere i bambini, le donne incinte, gli anziani e tutti coloro che vengono continuamente esposti al virus.
L’Oms starebbe inoltre valutando l’idea di cambiare il nome alla malattia, al fine di evitare ogni tipo di discriminazione. Su questo elemento però non si hanno ancora informazioni certe, in quanto si tratta di proposte che devono ancora essere prese in considerazione da chi di dovere.
Tutto quello che bisogna sapere sul vaiolo delle scimmie
Da qualche settimana è impossibile non apprendere notizie relative alla diffusione di un nuovo virus: il cosiddetto agente patogeno del vaiolo delle scimmie.
Si tratta di una patologia molto aggressiva che può essere trasmessa dagli animali all’uomo e viceversa. Questa è molto comune in alcuni paesi africani e deve il suo nome proprio alle scimmie, che hanno dimostrato di essere affette dal virus anche in condizioni di cattività. A quanto pare però, i vettori principali risulterebbero essere alcuni roditori, come ad esempio i ratti e i topi.
Attualmente l’Italia conta circa 14 casi mentre l’intero pianeta ha verificato la presenza di quasi 600 infetti. La trasmissione del virus può avvenire attraverso lo scambio di liquidi corporei o tramite piccole goccioline respiratorie provenienti da individui o animali affetti dal virus.
È possibile ammalarsi anche nel caso in cui siano presenti delle ferite esposte in grado di entrare in contatto con oggetti infestati dal virus. Ovviamente il virus necessita di un contatto stretto per poter propagarsi ed è per questo che bisogna evitare legami ravvicinati con persone potenzialmente infette.
Tra i sintomi individuati mal di testa, febbre, stanchezza, male alle articolazioni e in alcuni casi gonfiore nella zona dei linfonodi. Successivamente possono comparire delle eruzioni cutanee che si diffondono in tutto il corpo e che impiegano circa quattro settimane per guarire.
Siete preoccupati per l’avvento di questo nuovo virus? Gli insegnamenti legati al Covid-19 ci aiuteranno a comportarci in maniera più saggia in merito alla diffusione di questa patologia? A voi i commenti!