Giorgia Meloni parla di record sull’occupazione, ma i dati Istat raccontano una storia più complessa. Ecco che cosa è accaduto!
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, continua a sottolineare i risultati ottenuti dal suo governo in materia di occupazione. Tuttavia, un’analisi approfondita dei dati rivela una realtà più complessa rispetto alla narrazione ufficiale. Dichiarazioni come quella sul “tasso di occupazione più alto dalla Spedizione dei Mille” o sulla disoccupazione ai minimi storici vengono contestualizzate e in parte ridimensionate dai numeri dell’Istat e da studi di fact-checking.
Durante un’intervista recente, la premier ha affermato che il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,4%, mentre la disoccupazione è scesa di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Meloni ha evidenziato con orgoglio anche l’aumento dell’occupazione femminile, superando per la prima volta i 10 milioni di donne lavoratrici. Questi numeri, però, pur positivi, non raccontano l’intera storia.
L’occupazione in Italia è in crescita da anni, ma il merito non può essere attribuito esclusivamente all’attuale governo. L’incremento è iniziato nel 2021 sotto il governo Draghi, a seguito di misure adottate in precedenza e in un contesto di ripresa post-pandemica. Le analisi mostrano che l’aumento dell’occupazione è stato favorito da fattori esterni e da provvedimenti avviati da governi precedenti, non necessariamente legati alle politiche attuate da Meloni.
Un confronto tra i governi recenti dimostra che l’incremento più significativo dei posti di lavoro è avvenuto durante il governo Draghi, con una media mensile di 54.200 nuovi occupati. Il governo Meloni si posiziona al quarto posto con una media di 35.290, un dato positivo ma inferiore rispetto ad altri esecutivi, come quello di Renzi o Gentiloni.
Infine, il riferimento storico alla Spedizione dei Mille e a Giuseppe Garibaldi è un esempio di retorica più che di realtà statistica. Non esistono dati comparabili per il periodo precedente al Novecento, e molte delle affermazioni fatte mancano di un riscontro oggettivo.
Insomma, nonostante i progressi, attribuire esclusivamente al governo Meloni il merito della crescita occupazionale risulta fuorviante. I numeri positivi sono il risultato di un contesto più ampio e di dinamiche economiche già in atto.
E voi, cosa pensate di questi dati e delle dichiarazioni della premier? Scriveteci nei commenti!