Scopri i sintomi dell’influenza australiana e i suoi rischi neurologici. Ecco tutte le informazioni a riguardo!
L’influenza australiana, causata dal virus A-H3N2, è tornata a preoccupare non solo per la sua capacità di diffusione, ma anche per possibili impatti sul sistema nervoso. Gli esperti segnalano come questa variante non solo colpisca i polmoni ma possa anche portare a complicanze neurologiche. Come riportato dal professor Pier Luigi Lopalco, l’infezione può coinvolgere anche il cervello, sollevando preoccupazioni per chi potrebbe esserne colpito.
I sintomi dell’influenza sono i classici della stagione: febbre alta, tosse, naso che cola e affaticamento. Tuttavia, gli esperti sottolineano che non vanno mai sottovalutati, soprattutto perché alcuni farmaci antinfiammatori potrebbero mascherare sintomi importanti, facendo perdere di vista la gravità della situazione.
La possibilità che l’influenza A-H3N2 provochi effetti neurologici come vertigini, convulsioni, stato confusionale o perfino encefaliti è un aspetto che desta preoccupazione. Come spiegato dal professor Matteo Bassetti dell’ospedale San Martino di Genova, questi sintomi, se ignorati, possono causare problemi neurologici a lungo termine. Un esempio significativo riguarda un paziente anziano che, a causa dell’infezione, ha sperimentato confusione mentale al punto da non riconoscere i propri familiari. La causa di queste complicanze è la cosiddetta “immunoevasività” del virus, ovvero la sua capacità di eludere le difese immunitarie dell’organismo.
L’infettivologo Lopalco spiega che le complicanze neurologiche sono note anche in altre infezioni respiratorie come il Covid-19. Possono manifestarsi con sintomi lievi, come capogiri, fino a condizioni gravi come la sindrome di Guillain-Barré, che colpisce i nervi causando debolezza e, in casi estremi, paralisi. La buona notizia è che questi problemi sono generalmente reversibili, anche se possono lasciare piccoli strascichi.
Gli anziani sono i più esposti ai rischi di complicanze serie, soprattutto a causa della naturale riduzione delle difese immunitarie con l’età. Anche persone con malattie croniche o fragilità immunitarie dovrebbero prestare particolare attenzione e consultare il medico in caso di sintomi influenzali. Bambini e adulti con difficoltà respiratorie o disturbi neurologici potrebbero sperimentare sintomi più severi.
Per la cura dell’influenza, si raccomanda di riposare e usare farmaci come il paracetamolo per abbassare la febbre, evitando l’uso di antibiotici, che non sono efficaci contro i virus influenzali. Nei bambini, i sintomi possono includere anche diarrea e pianto persistente, mentre negli anziani si osservano più facilmente difficoltà respiratorie.
In caso di sintomi, è meglio rivolgersi al medico curante piuttosto che andare al pronto soccorso. La visita di persona può infatti esporre al rischio di diffondere ulteriormente il virus. Il medico di famiglia o il pediatra, attraverso una consulenza mirata, potrà indicare la terapia più appropriata.
In che modo questi nuovi rischi influenzeranno le tue precauzioni? Raccontaci nei commenti!