Nel 2025 cambiano le detrazioni fiscali in base a reddito. Scopri chi ci guadagna e cosa prevede la nuova manovra. Ecco tutte le informazioni!
Nel 2025 arriverà una riforma significativa per le detrazioni fiscali Irpef, che sarà basata su nuove fasce di reddito e sull’ammontare dei figli a carico. Secondo le prime indicazioni, chi ha più figli potrà ottenere maggiori benefici fiscali rispetto al passato, grazie a una nuova formulazione della legge di bilancio che il governo Meloni sta preparando. Anche se la manovra 2025 non è ancora definitiva, emergono dettagli su chi potrà avvantaggiarsene.
Il fulcro della riforma è il collegamento delle detrazioni non solo al reddito, ma anche al numero di figli. Le detrazioni Irpef verranno suddivise in tre fasce di reddito, con vantaggi crescenti per i redditi più bassi e ulteriori agevolazioni per le famiglie con figli. In particolare, chi guadagna meno di 50mila euro annui potrà detrarre una percentuale più alta rispetto a chi si trova nelle fasce superiori.
Il nuovo meccanismo dividerà i contribuenti in tre fasce:
Sotto i 50mila euro di reddito, si potrà detrarre fino all’8% delle spese.
Tra i 50mila e i 100mila euro, il limite di detrazione sarà pari al 6% del reddito.
Oltre i 100mila euro, la detrazione massima scenderà al 4%.
Questi valori si applicheranno su tutte le spese detraibili, come quelle sanitarie, l’affitto o il mutuo, e saranno progressivi a seconda del reddito dichiarato.
Un elemento chiave della riforma sarà la maggiorazione delle detrazioni per chi ha figli. Il sistema prevede che, a parità di reddito, chi ha uno o più figli potrà ottenere detrazioni più alte. Questo effetto si amplificherà in modo significativo per le famiglie con tre o più figli, valorizzando il cosiddetto “quoziente familiare,” una priorità già annunciata dal governo.
Il tetto massimo di detrazione riguarderà tutte le categorie di spesa, comprese quelle sanitarie (19%), le spese per l’affitto e il mutuo, così come gli interventi edilizi. Tuttavia, le nuove regole si applicheranno solo ai contratti firmati dal 2025 in avanti, senza effetto retroattivo per gli accordi già esistenti.
Inoltre, continuerà a valere il meccanismo già in vigore che limita le detrazioni al 19% per chi ha redditi superiori ai 120mila euro, con l’azzeramento delle detrazioni per chi guadagna oltre i 240mila euro.
La riforma mira a favorire le famiglie con redditi medio-bassi e figli a carico, alleggerendo la pressione fiscale su chi guadagna meno. Tuttavia, chi ha redditi più elevati potrebbe trovarsi a dover pagare di più, poiché la riforma punta a risparmiare oltre un miliardo di euro all’anno per lo Stato.
Il nuovo sistema entrerà in vigore dall’anno di imposta 2025, quindi i primi effetti si vedranno solo a partire dalle dichiarazioni fiscali del 2026.