Il governo studia nuovi aumenti per le pensioni minime, rivalutazioni legate all’inflazione e incentivi per chi rimane al lavoro. Ecco che cosa succederà!
Il governo sta lavorando a un nuovo intervento per incrementare le pensioni minime. Lo scorso anno, queste pensioni hanno già beneficiato di un aumento, portandole a 614,77 euro, con un incremento del 2,7%. Ora l’esecutivo sta valutando di alzare ulteriormente l’importo, puntando a raggiungere i 621 euro. Questo aumento si aggiungerà all’adeguamento all’inflazione, con la possibilità di un mini-bonus in arrivo. L’obiettivo finale di Forza Italia resta quello di portare le minime a 1.000 euro entro la fine della legislatura.
Oltre all’aumento delle pensioni minime, il governo deve decidere come procedere con la rivalutazione degli assegni rispetto all’inflazione. Senza nuovi interventi, si tornerà al meccanismo a tre scaglioni, che prevede una rivalutazione piena fino a quattro volte il minimo, al 90% tra quattro e cinque volte, e al 75% per gli importi superiori. Questo sistema è più vantaggioso rispetto a quello attuale, che penalizza le pensioni più alte. Tuttavia, con l’inflazione in calo, gli aumenti saranno minimi. Se l’inflazione si stabilizzasse all’1,6%, chi percepisce una pensione di 1.000 euro riceverebbe solo 16 euro in più al mese, mentre con una pensione di 1.500 euro l’incremento sarebbe di 24 euro.
La maggioranza punta anche a confermare diverse vie di pensionamento anticipato, come Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103, senza aumentare l’età pensionabile. Si studia però un incentivo per trattenere i lavoratori oltre i 67 anni, offrendo un bonus a chi decide volontariamente di restare in attività. Una proposta simile è stata avanzata anche per i dipendenti pubblici dal ministro Paolo Zangrillo, che vorrebbe trattenere i lavoratori più esperti fino ai 70 anni, garantendo un passaggio di consegne efficace e mantenendo competenze di alto valore all’interno della Pubblica Amministrazione.
Queste misure fanno parte di un piano ampio che mira a bilanciare la sostenibilità del sistema pensionistico con il riconoscimento del valore dei lavoratori.
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