• Gio. Nov 21st, 2024

Spaventosa Mail Del Fisco: Giorgetti Al Centro Delle Polemiche!

La e-mail inviata dall’Agenzia delle Entrate fa scuotere le persone: una bufera di polemiche si è alzata contro il Ministro Giorgetti. Ecco che cosa è successo!

 

Negli ultimi giorni, molti titolari di Partita IVA in regime forfettario hanno ricevuto una PEC dall’Agenzia delle Entrate che ha destato particolare attenzione. Si tratta di un invito ad aderire al concordato preventivo biennale, sottolineando i vantaggi di questa misura. Tuttavia, il dettaglio che ha fatto discutere è un passaggio in cui si ricorda che i controlli fiscali aumenteranno per chi deciderà di non aderire.

I contribuenti devono scegliere se aderire a questa proposta del Fisco. Non sorprende che proprio in questo periodo l’Agenzia delle Entrate abbia inviato comunicazioni mirate a circa due milioni di autonomi e professionisti. In questi messaggi, oltre ai vantaggi del concordato, viene ribadito un concetto fondamentale: chi non aderirà o non rispetterà gli accordi vedrà intensificarsi i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.

Il concordato preventivo è una misura voluta dal governo Meloni per stimolare la regolarizzazione fiscale. In pratica, permette ai titolari di Partita IVA di concordare un reddito per i prossimi due anni (per i forfettari solo uno) su cui verranno calcolate le imposte da pagare. Chi aderisce potrà beneficiare di una riduzione delle verifiche fiscali, oltre a un’imposta sostitutiva più bassa rispetto al normale.

Questo strumento mira, più o meno esplicitamente, a recuperare gettito fiscale da coloro che abitualmente omettono una parte dei propri redditi. Negli ultimi mesi, il governo ha aggiunto diverse agevolazioni, come una sanatoria sui redditi non dichiarati, per rendere il concordato più attraente. Secondo il ministro Giorgetti, l’obiettivo è che le Partite IVA “dichiarino di più rispetto al passato” per regolarizzare la propria posizione con il Fisco.

Nella PEC inviata dall’Agenzia, il tono è apparentemente cordiale. Si ricorda infatti che i soggetti in regime forfettario, se in possesso dei requisiti, possono aderire al concordato preventivo entro la scadenza della dichiarazione dei redditi. Aderire comporta vari benefici, tra cui un’imposta sostitutiva più conveniente sul reddito “aggiuntivo”, ossia la differenza tra quanto dichiarato nel 2023 e quanto stimato dal Fisco (nel caso in cui il contribuente fosse ritenuto un probabile evasore).

Ma il passaggio cruciale, evidenziato in grassetto, riguarda i controlli. L’Agenzia delle Entrate avverte chiaramente che, in base a un decreto del governo, saranno intensificati i controlli per chi non aderirà al concordato o non rispetterà gli impegni presi. Si prevede infatti l’impiego di maggiori risorse da parte del Fisco e della Guardia di Finanza per aumentare le verifiche, puntando proprio su chi decide di non aderire o fallisce nel mantenere gli accordi stabiliti.

Questa PEC del Fisco sembra avere l’obiettivo di spingere i contribuenti a scegliere il concordato, lasciando intendere che chi non lo farà potrebbe affrontare controlli più rigidi. Hai ricevuto questa PEC? Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento!