• Sab. Ott 5th, 2024

Capsula Sarco, Come Funziona: Un Pulsante Per Toglierti La Vita!

La capsula Sarco è al centro di un acceso dibattito dopo la morte di una donna. Ecco come funzione e di cosa si tratta!

 

Ha suscitato molte polemiche la vicenda di una donna americana di 64 anni che, nel cantone di Sciaffusa, Svizzera, ha scelto di morire utilizzando la capsula per il suicidio nota come Sarco. Ma in che modo agisce questo dispositivo? Chi preme il pulsante? E come si verifica il decesso?

La capsula Sarco prende il suo nome dalla parola “sarcofago”, evocando immediatamente la sua funzione. Si tratta di una camera ermetica nella quale chi sceglie di porre fine alla propria vita si chiude volontariamente e preme un pulsante che rilascia azoto. Questo provoca una rapida perdita di coscienza, seguita dalla morte nel giro di pochi minuti.

Secondo Exit International, l’organizzazione che ha sviluppato Sarco, lo scopo del dispositivo è quello di indurre una rapida riduzione dell’ossigeno senza aumentare i livelli di CO2, offrendo una morte “tranquilla ed euforica”. Il fondatore dell’organizzazione, il dottor Philip Nitschke, ha dichiarato che è un diritto umano fondamentale per ogni adulto mentalmente sano poter decidere quando e come terminare la propria vita.

Il suicidio della cittadina americana è stato monitorato dallo stesso Nitschke, che ha seguito il processo a distanza dalla Germania grazie a una telecamera interna e un cardiofrequenzimetro. La donna, appena entrata nella capsula, ha premuto il pulsante quasi immediatamente, determinata nella sua scelta. La perdita di coscienza è avvenuta in circa due minuti, e la morte è sopraggiunta entro cinque minuti, esattamente come previsto.

Nonostante la Svizzera sia nota per la sua apertura verso il fine vita, l’introduzione della capsula Sarco ha sollevato un acceso dibattito. Dopo la morte della donna, diverse persone sono state arrestate con l’accusa di istigazione al suicidio. La ministra della Sanità, Elisabeth Baume-Schneider, ha dichiarato che la capsula non rispetta le leggi svizzere, che permettono il suicidio assistito solo senza intervento esterno e senza motivazioni egoistiche.

Il procuratore di Sciaffusa, Peter Sticher, ha avvertito che chiunque gestisca la capsula potrebbe affrontare pene detentive fino a cinque anni.

Questo argomento delicato solleva importanti domande etiche e legali. Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento!