Chi sono i sindaci più amati d’Italia nel 2024? Scopri i risultati del Governance Poll. Ecco di chi si tratta!
Chi è il sindaco più amato d’Italia nel 2024? In un momento in cui la popolarità dei leader locali supera spesso quella dei politici nazionali, i primi cittadini sono sempre più al centro dell’attenzione. Ogni anno, il Sole 24 Ore, in collaborazione con Noto, conduce il Governance Poll, un sondaggio che misura il gradimento dei sindaci delle città capoluogo di provincia, escludendo quelle dove si è votato di recente per le amministrative.
In cima alla classifica 2024 troviamo Michele Guerra, sindaco di centrosinistra di Parma, che ha ottenuto un impressionante 63% di gradimento. Subito dietro, con un 62%, si piazza Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli, seguito da Michele De Pascale di Ravenna, che si attesta al 61%. De Pascale, tra l’altro, si prepara a un’importante sfida politica alle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna.
Sul versante opposto, il sindaco con il minor gradimento è Giacomo Tranchida di Trapani, che ha ottenuto solo il 42%, seguito da Roberto Gualtieri, il cui indice è sceso dal 60% al 45%, collocandolo in penultima posizione. Questo dimostra come, nonostante le difficoltà, molti sindaci riescano a mantenere un forte legame con i cittadini, spesso superando in popolarità i politici nazionali e regionali.
La classifica del Governance Poll 2024 evidenzia i dieci sindaci con il maggior consenso, tra cui Luigi Brugnaro (Venezia), Mario Conte (Treviso), e Matilde Celentano (Latina), tutti con un gradimento del 60%. Tra i sindaci che hanno registrato il miglioramento più significativo spicca Federico Basile di Messina, che ha visto un incremento di 6,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 52%.
Anche nelle grandi città ci sono stati movimenti interessanti: Beppe Sala, sindaco di Milano, si è posizionato al 19° posto con il 57%, mentre Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, ha subito un calo significativo, scendendo al 57° posto con il 51,5%, ben 7,7 punti percentuali in meno rispetto al 2023.
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