Una nuova legge Ue è attualmente al centro delle polemiche: alcuni sono favorevoli, mentre molti sono contrari. Ecco di che cosa si tratta!
La legge europea denominata “Chatcontrol” è in fase di definizione finale. L’Italia la sostiene, mentre la Germania e gli attivisti per la privacy vi si oppongono. Al momento, la legge è stata rinviata ancora una volta dai ministri dei 27 Stati membri dell’UE. Questa normativa richiede che le principali piattaforme di messaggistica, come WhatsApp, implementino una scansione automatica dei messaggi per individuare materiale pedopornografico. Questa scansione, basata sull’intelligenza artificiale, segnalerà successivamente le violazioni alle autorità giudiziarie dei singoli Paesi UE. I critici considerano questa legge come uno strumento pericoloso di sorveglianza di massa. Gli Stati membri sono divisi: l’Italia è favorevole, la Francia è incerta, e la Germania è contraria. Una soluzione condivisa sembra ancora lontana.
Il vasto fronte contrario a Chatcontrol ha accolto con favore l’ennesimo rinvio della legge. La presidenza belga del Consiglio UE aveva tentato di accelerare il voto, ma a causa del disaccordo politico e delle pressioni degli attivisti, il voto è stato rinviato a data da destinarsi. Questo è il secondo rinvio in due giorni. Secondo un diplomatico UE, questa rimane comunque una priorità importante per l’Unione. Non è stata comunicata una nuova data per la ripresa della discussione, ma si prevede che la questione sarà affrontata dalla presidenza ungherese, che assumerà il comando del Consiglio dal primo luglio.
Proposto nel 2022 dalla commissaria svedese agli Affari Interni, Ylva Johansson, il provvedimento è ufficialmente denominato Regolamento sull’abuso sessuale dei minori (Csar). Tuttavia, è stato ribattezzato “Chatcontrol” da politici e media. La parte più controversa prevede la scansione sistematica, tramite intelligenza artificiale, dei messaggi inviati dagli utenti per individuare contenuti pedopornografici. Questo implicherebbe la violazione della crittografia end-to-end che garantisce la sicurezza dei dati e delle conversazioni su piattaforme di messaggistica come WhatsApp, Signal e Messenger.
I detrattori, inclusi partiti politici, eurodeputati, associazioni di settore e vari esperti digitali, ritengono che la nuova normativa comprometterebbe la privacy e la sicurezza degli utenti senza ottenere i risultati sperati nella lotta al crimine. La tecnologia su cui si basa il regolamento sarebbe inaffidabile, rischiando di accusare ingiustamente gli utenti e indebolendo la sicurezza offerta dalla crittografia end-to-end. Questo aprirebbe la porta a intrusioni da parte di hacker e attori ostili.
Inizialmente, la proposta della Commissione prevedeva la scansione di tutti i messaggi e contenuti multimediali. Tuttavia, un compromesso raggiunto a maggio dalla presidenza belga dell’UE ha escluso i file audio dalla scansione, limitandola ai contenuti visivi e ai link condivisi. Questa modifica sembrava aver guadagnato il sostegno del governo francese e svedese, ma evidentemente non è stato sufficiente. Ulteriori negoziazioni tra gli Stati membri sono necessarie. Un diplomatico europeo ha dichiarato che i colloqui continueranno in un’atmosfera serena. Tuttavia, la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente con la probabile vittoria dell’estrema destra alle elezioni legislative francesi di fine mese, portando a un cambiamento di colore politico del governo francese.
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