Un nuovo pericolo minaccia tutte le spiagge d’Italia, e a darne l’allerta è stato proprio il Ministero della Salute. Ecco di che cosa si tratta!
I tecnici dell’Arpa hanno individuato una concentrazione elevata dell’alga tossica “ostreopsis ovata” nelle acque di Sferracavallo. Il livello riscontrato è di 150.620 cellule per litro, cinque volte superiore al limite consentito di 30.000. Questo ritrovamento ha portato alla firma di un’ordinanza di divieto di balneazione da parte dell’assessore all’Igiene e alla Sanità del Comune di Palermo, Fabrizio Ferrandelli.
Dopo un’estate 2023 segnata dai divieti di balneazione per la presenza di batteri fecali, Sferracavallo sperava in una ripresa per il 2024. Tuttavia, il ritrovamento dell’alga tossica ha rappresentato una nuova battuta d’arresto. L’ordinanza vieta la balneazione nel tratto di costa antistante al viale Florio. Ferrandelli ha dichiarato che l’Arpa effettuerà nuove rilevazioni entro una settimana, con l’auspicio di revocare il divieto se i livelli di alga saranno tornati sotto i limiti stabiliti per legge, garantendo la salute pubblica.
Ferrandelli ha sottolineato che la presenza dell’alga è un fenomeno naturale, indipendente dalle attività di gestione del territorio. Ha inoltre evidenziato che i campionamenti microbiologici recenti dall’Asp hanno mostrato parametri nei limiti di legge, dimostrando l’efficacia delle misure adottate contro l’inquinamento marino. Le attività di campionamento continueranno costantemente per ripristinare la balneabilità al più presto.
Negli altri tratti di costa tra Palermo e la provincia, i campioni prelevati dall’Arpa non hanno mostrato valori fuori norma. A Barcarello, Vergine Maria, Capaci e Cala Rossa a Terrasini, le concentrazioni di “ostreopsis ovata” sono risultate basse, rispettivamente con 160 cellule per litro a Barcarello e Vergine Maria, 560 a Capaci e 720 a Cala Rossa. Trappeto, Costa Corsara a Isola delle Femmine e Aspra hanno registrato valori un po’ più alti ma ancora sotto la soglia.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l'”ostreopsis ovata” è un’alga unicellulare potenzialmente tossica, che solitamente vive sulla superficie delle macroalghe rosse e brune sul fondo del mare. La proliferazione di questa microalga è legata a fattori climatici come condizioni meteo-marine stabili, mare calmo, presenza di barriere artificiali, alta temperatura dell’acqua (25°C o più), alta pressione atmosferica e venti di mare capaci di trasportare aerosol.
L’intossicazione più comune dovuta a questa alga avviene per inalazione di aerosol contenente frammenti di cellule o tossine. I sintomi includono febbre alta, mal di gola, tosse, difficoltà respiratorie, mal di testa, nausea, rinorrea, congiuntivite, lacrimazione, vomito e dermatite. Questi sintomi si manifestano generalmente entro 2-6 ore dall’esposizione.
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