Jordan Bardella è pronto a prendersi la scena politica francese sotto la guida di Le Pen. Ecco chi è Jordan!
Jordan Bardella, classe 1995, è diventato il presidente del Rassemblement National, portando il partito di Marine Le Pen a superare il 30% dei consensi. L’elezione è stata descritta come un’onda travolgente dal giornale francese Figaro, che ha scosso il presidente Emmanuel Macron, costringendolo a sciogliere l’assemblea nazionale e a indire le elezioni legislative per il 30 giugno. Ma chi è il “capitano” che guida l’estrema destra francese?
Nel 2022, Marine Le Pen ha scelto Bardella come volto del partito. A soli 27 anni, Bardella ha assunto il ruolo di presidente, distinguendosi per le sue doti comunicative superiori rispetto agli altri militanti. Con oltre 500 mila follower su Instagram e più di un milione su TikTok, Bardella è una figura di spicco sui social media.
In occasione della vittoria del 9 giugno, Bardella ha pubblicato un post celebrativo, esprimendo il sentimento populista del partito con la frase: “Quando il popolo vota, il popolo vince”. La foto che accompagna il post mostra Bardella ricevere un bacio da Marine Le Pen, segno della sua gratitudine verso colei che lo ha scelto per svecchiare il partito fondato da Jean-Marie Le Pen.
Cresciuto in una famiglia monoparentale a Drancy, una periferia di Parigi, Bardella è figlio unico di origini italiane e algerine. Ha abbandonato gli studi di geografia per dedicarsi alla politica, iscrivendosi al Front National nel 2012. A 20 anni è stato eletto consigliere regionale dell’Île-de-France e nel 2017 è diventato portavoce del partito. Dal 2015 al 2021, ha guidato l’ala giovanile del partito, Génération Nation. Nel 2019 è stato eletto eurodeputato, ma secondo Manon Aubry, europarlamentare di France Insoumise, è stato poco presente a Bruxelles e Strasburgo, preferendo concentrarsi sui media e sui social.
Le frasi chiave della campagna elettorale di Bardella includono: “Un solo avversario: Macron, un solo nemico: l’astensionismo” e l’impegno a “far tornare grande la Francia”. Nonostante il tentativo di svecchiare l’immagine del partito, il tema centrale resta l’immigrazione. Bardella ha accusato gli immigrati di essere responsabili della maggior parte delle molestie alle donne e ha parlato di un “Stato d’urgenza” a causa di aggressioni e furti, attribuendo la colpa agli immigrati.
Bardella ha condiviso dettagli della sua infanzia difficile a Seine-Saint-Denis, una zona nota per la criminalità. La sfida elettorale contro Valerie Hayer, leader del partito di Macron in Europa, è stata relativamente facile. Anche il dibattito televisivo con il primo ministro Gabriel Attal non ha cambiato le sorti della competizione, con Renaissance fermo a un misero 14%.
Dopo la vittoria elettorale, Bardella ha esortato Macron a indire le elezioni. Ha dichiarato che il Rassemblement National non è più orientato all’uscita dall’Unione Europea, ma a cambiarne la direzione. Nonostante il volto nuovo, Bardella è stato accusato di razzismo in passato. Il suo ruolo sembra essere quello di creare un appeal giovanile per guidare lo scontro diretto con Macron, mantenendo però la stessa strategia del partito di Jean-Marie Le Pen, orientata contro gli immigrati.
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