Il caso Giulia Tramontano, dopo un anno dal fatto, ha ancora dell’incredibile: è stata fatta una terribile scoperta. Ecco che cosa è accaduto!
Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Giulia Tramontano, accoltellata a morte dal compagno Alessandro Impagnatiello la sera del 27 maggio 2023 a Senago. Il processo in corso a Milano ha rivelato che il delitto è avvenuto nel soggiorno della casa della coppia.
Giulia Tramontano era al settimo mese di gravidanza quando è stata colpita con 37 coltellate da Impagnatiello. Dopo averla uccisa, ha tentato due volte di bruciare il corpo e infine lo ha nascosto dietro alcuni box a poche centinaia di metri dalla casa. Solo allora, messo alle strette, ha confessato il femminicidio. Le indagini hanno svelato che aveva anche tentato di avvelenarla con del topicida. Ora rischia l’ergastolo per omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi, rapporto di convivenza, interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere.
Il 23 maggio, il responsabile della scientifica dei carabinieri di Milano è stato sentito come testimone nel processo. Ha spiegato che il pavimento del soggiorno dell’appartamento di Senago, durante gli accertamenti con il luminol, “si è acceso per parecchi minuti” a causa della presenza di sangue, così abbondante che nemmeno un’accurata pulizia ha potuto rimuoverlo completamente. Questo dettaglio ha confermato che Giulia è stata uccisa nel soggiorno, la stessa stanza in cui la coppia aveva recentemente organizzato una festa per svelare il sesso del loro bambino.
L’investigatore ha illustrato le tappe dei rilievi fatti sull’auto di Impagnatiello, nell’abitazione, nel box e nella cantina. Nell’auto, una “fortissima luminescenza nel pianale del baule” è durata più di due minuti, indicativa della presenza di sangue. Nell’appartamento, il pavimento della sala si è illuminato “quasi a giorno”. Non sono state trovate tracce di sangue su divano e tappeto, suggerendo che al momento del delitto sul divano potesse esserci un telo mai ritrovato, mentre il tappeto potrebbe non essere stato steso sul pavimento. Tra gli oggetti trovati nell’appartamento c’erano flaconi di ammoniaca e candeggina, sacchi di plastica e guanti, materiali probabilmente usati per ripulire la scena del delitto e per sbarazzarsi del corpo di Giulia.
I genitori di Giulia hanno chiesto ai giudici milanesi di poter riavere foto, abiti e altri ricordi della figlia, insieme ai vestitini preparati per il bimbo. La prossima udienza è fissata per lunedì 27 maggio, esattamente un anno dopo l’omicidio, quando sarà interrogato Impagnatiello.
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