Un gruppo di ambientalisti hanno fatto una mossa contro la Rai, provocando anche danni. Ecco che cosa hanno combinato!
A Torino, il gruppo ambientalista Extinction Rebellion ha messo in scena un’azione di protesta davanti alla sede RAI, utilizzando una scenografia particolarmente simbolica: i partecipanti, vestiti da clown, hanno manifestato contro l’imminente summit del G7 su energia e ambiente che si terrà a Venaria Reale. Questo evento è stato scelto per sottolineare il loro messaggio critico nei confronti delle politiche ambientali dei paesi più industrializzati.
Gli attivisti hanno usato striscioni e tricicli per attirare l’attenzione e hanno persino occupato la tettoia dell’edificio della RAI, evidenziando il loro messaggio: “G7 Ambiente: -2 giorni all’inizio del circo”. La scelta del luogo, davanti alla sede di una delle principali reti televisive, mirava a criticare anche la copertura mediatica della crisi climatica, che secondo gli attivisti è insufficiente e influenzata dalla politica.
Elisa, una delle attiviste di Extinction Rebellion, ha spiegato che da decenni i governi del G7 si impegnano formalmente a combattere il cambiamento climatico, ma continuano a investire in combustibili fossili. Ha descritto le azioni dei governi come un “circo”, sostenendo che gli impegni presi sono solo una facciata che non porta a cambiamenti reali.
Il timing della protesta non è casuale: arriva proprio mentre si avvicina il vertice del G7, che si concentrerà su questioni di clima, energia e ambiente. Gli attivisti sperano di influenzare il dibattito pubblico e di spingere i leader mondiali a prendere decisioni più coraggiose e concrete per affrontare l’emergenza climatica.
La protesta solleva questioni importanti sulla responsabilità dei media nella copertura delle questioni ambientali e sul ruolo dei governi nel perpetuare pratiche dannose per l’ambiente. Mentre Torino si prepara a ospitare il summit, Extinction Rebellion mette in dubbio l’efficacia di questi incontri internazionali, chiedendosi se anche questo vertice sarà un altro fallimento nella lotta contro il cambiamento climatico.
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