L’Ue ha ritrattato alcune dichiarazioni fatte in precedenza per quanto riguarda le auto elettriche e l’obbligo di possederle entro un certo anno. Ecco che cosa hanno detto!
Bruxelles ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla transizione verso l’auto elettrica, evidenziando una serie di sfide che potrebbero rallentare o addirittura compromettere il piano di eliminazione dei veicoli a benzina e diesel entro il 2035. Un documento preparato dalla direzione generale Mercato interno e industria ha messo in luce vari aspetti che necessitano di attenzione immediata.
In primo luogo, le vendite di auto elettriche, pur in crescita, non stanno avanzando al ritmo necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati. Nel 2023, sono state vendute circa 1,5 milioni di veicoli a batteria nell’UE, un incremento rispetto all’anno precedente, ma ancora lontano dal target di 10 milioni di auto elettriche previsto per il 2035.
Un’altra questione rilevante è la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di auto elettriche a basso costo dalla Cina, che rappresentano una quota significativa del mercato. Questo solleva interrogativi sull’accessibilità dei veicoli elettrici per i consumatori europei con redditi medi o bassi, dato che i modelli più economici sono ancora poco diffusi nei mercati interni.
In termini di infrastrutture, l’Europa affronta una grave carenza di punti di ricarica, con la maggior parte concentrata in soli tre paesi: Germania, Francia e Olanda. Sono necessari almeno 3 milioni di punti di ricarica entro il 2035 per sostenere l’aumento previsto delle auto elettriche.
Il documento mette inoltre in evidenza le preoccupazioni relative alla forza lavoro del settore automobilistico, che sta diminuendo. Il passaggio alla produzione di auto elettriche richiederà nuove competenze, rendendo essenziale la formazione e la riqualificazione dei lavoratori per prevenire disoccupazione e problemi sociali.
Infine, il problema forse più critico riguarda la catena di approvvigionamento delle batterie. La Commissione prevede che la domanda di batterie supererà l’offerta fino al 2026, e anche se gli investimenti dovrebbero eventualmente colmare questo divario, la dipendenza dall’estero per i materiali essenziali rimane un rischio elevato.
In risposta a queste sfide, Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno e l’industria, ha sottolineato la necessità di soddisfare tutte le condizioni abilitanti prima di poter raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo. Ha evidenziato l’importanza di una transizione graduale e ben supportata, citando la possibilità di attivare un “freno di emergenza” se necessario, che potrebbe posticipare il divieto del 2035 se la valutazione del 2026 dovesse rivelare progressi insufficienti.
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