• Ven. Nov 22nd, 2024

Conseguenze Del Blitz Iraniano: Ecco Come Risponderà Israele!

Dopo il blitz dell’Iran ai danni di Israele, quest’ultimo è stato messo molto in difficoltà. Ecco come reagirà!

 

La tensione tra Israele e Iran ha raggiunto un punto critico dopo l’attacco senza precedenti dell’Iran verso Israele. Questo episodio segna una potenziale escalation nel conflitto che va avanti da circa 45 anni attraverso cosiddette “guerre ombra”, ma ora minaccia di trasformarsi in uno scontro diretto che potrebbe coinvolgere alleati regionali e internazionali.

La risposta dell’Iran a un raid israeliano a Damasco, che ha causato la morte di Mohamed Reza Zahedi, uno dei più importanti comandanti dei pasdaran, era stata ampiamente prevista. Questa rappresaglia segue la dinamica della morte di Qasem Soleimani nel 2020, anch’essa seguita da significative tensioni regionali. L’Iran ha claramente comunicato, attraverso canali riservati, la propria intenzione di rispondere, cosa che ha fatto con un attacco missilistico e con droni, dopo aver avvisato anche alcuni Paesi del Golfo e indirettamente gli Stati Uniti.

L’attacco iraniano non è solo una dimostrazione di forza, ma serve anche a consolidare il supporto interno, in particolare dalle frange più radicali che vedono il governo come troppo moderato nei confronti di Israele. La risposta iraniana ha anche lo scopo di testare la risoluzione israeliana, con Teheran che ha avvertito di un’ulteriore “risposta forte” se Israele dovesse reagire ulteriormente.

La strategia di Israele, tuttavia, è complicata dalla posizione degli Stati Uniti. Il presidente Biden ha esortato il primo ministro Netanyahu a “incassare la vittoria” e non rispondere immediatamente, sottolineando la necessità di de-escalation per evitare un conflitto più ampio che potrebbe destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente. Questo consiglio riflette anche le preoccupazioni degli Stati Uniti di essere trascinati in un conflitto durante un periodo di campagna elettorale.

Nonostante ciò, le opzioni di Israele includono attacchi mirati contro infrastrutture militari iraniane, basi dei Guardiani della Rivoluzione, e potenzialmente tentativi di colpire i siti nucleari iraniani. Tuttavia, quest’ultima opzione richiederebbe un sostegno significativo degli Stati Uniti, soprattutto per l’uso di bombe “bunker buster”, che Israele al momento non possiede.

Il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha suggerito la formazione di una coalizione regionale per rispondere all’Iran “nel modo e nei tempi che riteniamo giusti”, indicando che qualsiasi reazione israeliana sarà calcolata e potrebbe cercare di massimizzare l’efficacia senza necessariamente scatenare una risposta immediata.

Cosa ne pensate? A voi i commenti!