La vicenda accaduta alla centrale di Suviana continua a generare nuovi drammi, infatti nessuno se lo sarebbe aspettato. Ecco che cosa è successo!
L’esplosione alla centrale idroelettrica di Suviana, situata sull’Appennino Bolognese, ha avuto un impatto devastante sulla comunità locale, lasciando un segno indelebile. L’incidente, avvenuto all’interno del bacino artificiale, ha provocato la morte di tutti i presenti al momento del disastro, nonostante gli intensi sforzi delle squadre di soccorso per salvare eventuali sopravvissuti.
Le operazioni di ricerca sono state particolarmente complesse a causa delle difficili condizioni ambientali, come l’acqua presente e la scarsa illuminazione, ma alla fine hanno permesso di recuperare i corpi delle vittime, permettendo ai familiari di iniziare il loro processo di lutto. Tuttavia, le tragedie legate a questo incidente non si sono fermate con il recupero dei corpi.
Un nuovo dramma si è consumato poco dopo la conclusione delle operazioni di ricerca. Simone De Angelis, il capo cantiere della centrale, ha subito un grave malore subito dopo il recupero dell’ultimo corpo. De Angelis, che ha attivamente partecipato alle ricerche, sperando fino all’ultimo di trovare dei sopravvissuti, è stato profondamente colpito dalla realtà della situazione. Dopo giorni di incessante lavoro in condizioni estreme e emotivamente devastanti, il suo corpo e la sua mente hanno ceduto sotto il peso dell’esperienza traumatica.
Salvatore Bernabei, l’amministratore delegato di Enel Green Power, ha raccontato in conferenza stampa il coinvolgimento di De Angelis nelle operazioni di soccorso, sottolineando come il capo cantiere abbia guidato personalmente e con grande coraggio le operazioni, operando in condizioni di visibilità nulla. La notizia del suo malore ha aggiunto ulteriore dolore a una situazione già di per sé tragica.
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