I prezzi di benzina e diesel continuano ad aumentare a dismisura. Ecco perchè scattano questi allarmi e le accise aumentano!
Il contesto attuale del mercato dei carburanti in Italia è caratterizzato da una nuova impennata dei prezzi della benzina e del diesel, che hanno raggiunto livelli mai visti negli ultimi sei mesi. Questo aumento è attribuibile a una serie di fattori geopolitici e di mercato, tra cui le tensioni in Medio Oriente, il conflitto russo-ucraino e i tagli alla produzione decisi dall’OPEC+, che si sommano alla crescente domanda globale.
Il prezzo medio nazionale per la benzina self è salito a 1,916 euro al litro, mentre per il diesel self a 1,813 euro al litro. La situazione è aggravata dall’aumento del prezzo del petrolio Brent, che da inizio anno è cresciuto di oltre 15 dollari, superando i 90 dollari al barile. Questi rincari riflettono anche la crisi delle raffinerie russe e i blocchi alle esportazioni imposti da Mosca, così come l’aumento delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati.
Nonostante questi incrementi, il governo attuale non ha previsto, almeno per il momento, un taglio delle accise come era stato fatto in passato sotto il governo Draghi quando i prezzi avevano raggiunto i 2,30 euro al litro. Invece, esiste una norma sulle accise mobili che potrebbe teoricamente permettere una riduzione delle tasse sui carburanti se certe condizioni di prezzo fossero soddisfatte.
Un altro aspetto critico è il bonus carburante per i redditi più bassi, introdotto a inizio anno, che mirava a offrire uno sconto ai possessori della social card “Dedicata a te”. Tuttavia, questo bonus è attualmente in stand by dopo la scadenza della convenzione a marzo. L’attivazione di una nuova convenzione e il finanziamento adeguato sono essenziali per garantire che questa agevolazione possa continuare.
La situazione complessiva riflette l’incertezza e le sfide economiche che l’Italia e altri paesi stanno affrontando nel settore energetico, e sottolinea la necessità di politiche attente che possano bilanciare la pressione sui consumatori con le esigenze di stabilità fiscale e di mercato.
Cosa ne pensate? A voi i commenti!