Giuseppe Conte ha deciso di mollare con Michele Emiliano, dato lo spiacevole episodio di recente che ha coinvolto quest’ultimo. Ecco che cosa farà il M5S!
Il Movimento 5 Stelle ha preso una decisione radicale in Puglia, annunciando l’uscita dalla giunta regionale guidata da Michele Emiliano. Giuseppe Conte, in visita a Bari, ha formalizzato questa scelta con una conferenza stampa che non lascia spazio a dubbi: il M5S si mette in netta contrapposizione alla gestione attuale della regione, segnata da inchieste giudiziarie che hanno investito membri dell’amministrazione.
La mossa dei grillini, che include la rinuncia di Rosa Barone al ruolo di assessore al Welfare e ai Servizi Sociali, sottolinea un forte malcontento verso le dinamiche interne al governo regionale e un rifiuto di chiudere gli occhi di fronte a vicende di corruzione elettorale che hanno coinvolto l’assessore pugliese del Partito Democratico, Anita Maurodinoia.
Conte ha evidenziato l’impossibilità per il M5S di restare in una maggioranza che non riflette i valori e la trasparenza richiesti dall’etica politica che il movimento intende perseguire. Questa scelta non solo testimonia una volontà di distanza dal PD pugliese ma segna anche la fine dell’asse giallorosso nel Sud Italia, con i grillini che passano ufficialmente all’opposizione.
Il capo politico dei 5 Stelle ha poi parlato di “fare pulizia”, di “tabula rasa”, con l’intento di eradicare le “erbacce della cattiva politica”. Una posizione che cerca di riaffermare l’impegno del movimento verso la legalità e la lotta alle “zone grigie” della politica, anche attraverso la proposta di un “patto di legalità” rivolto a tutte le forze politiche e al presidente Emiliano.
Nonostante l’uscita dalla giunta, Conte non ha avanzato la possibilità di una mozione di sfiducia contro Emiliano, proponendo piuttosto un dialogo costruttivo per promuovere un cambio di rotta basato su principi costituzionali e di legalità.
Questa decisione segna un punto di svolta nella politica regionale pugliese, con il Movimento 5 Stelle che assume una posizione critica nei confronti della gestione Emiliano e apre a nuove dinamiche di opposizione. Resta da vedere come questa scelta influenzerà il dialogo tra le forze politiche in regione e quali saranno le conseguenze per il “campo largo” che si trova ora più frammentato e sotto pressione.
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