Il Fisco ha dato notizia delle recenti scoperte in fatto di evasione fiscale a discapito di alcuni influencer. Ecco chi c’è nel mirino!
In un’epoca segnata dall’esplosione dei social media, l’evasione fiscale si è trasformata in una sfida complessa per le autorità fiscali. Il colonnello Selvaggio Sarri, a capo del 2° Gruppo Bologna della Guardia di Finanza (Gdf), ha condiviso dettagli su un’operazione significativa che ha messo in luce questa problematica. Durante un’intervento a Radio24, ha evidenziato l’importanza di adattare le tecniche tradizionali di accertamento fiscale alle nuove realtà digitali.
L’operazione ha portato alla scoperta di 11 milioni di euro di redditi non dichiarati da parte di influencer di spicco, tra cui Gianluca Vacchi e Luis Sal. Un dato significativo emerge: grazie alla cooperazione degli influencer, è stato possibile recuperare 2,8 milioni di euro, tra tasse evase e sanzioni. Questi risultati sono frutto di un lavoro di squadra che ha visto la collaborazione tra esperti della Guardia di Finanza e giovani reclute, particolarmente abili nell’uso dei social media.
Le indagini sono partite a fine 2022, concentrando l’attenzione sugli influencer di Bologna con un elevato numero di follower e un forte coinvolgimento online. Il confronto tra i redditi dichiarati e l’effettiva attività online ha rivelato discrepanze significative. Il metodo utilizzato non si discosta dalle prassi tradizionali della Guardia di Finanza, ma è stato efficacemente adattato al contesto digitale.
Tra i casi esaminati, quelli di Vacchi e Sal si sono dimostrati particolarmente complessi, data la presenza di strutture societarie di supporto. Allo stesso tempo, sono stati individuati casi di giovani influencer attivi su OnlyFans che non avevano presentato dichiarazioni dei redditi, semplificando l’attività di controllo.
Un interrogativo emerge: come possono gli influencer sperare di eludere il fisco, operando in un ambiente così esposto come quello online? La risposta risiede nella natura digitale e internazionale delle piattaforme utilizzate, che fino a poco tempo fa rendeva difficile per le autorità fiscali monitorare l’attività economica. Tuttavia, una nuova normativa, attiva dal 1° gennaio, richiede alle piattaforme digitali di condividere i dati dei redditi con l’Agenzia delle Entrate, promettendo una maggiore efficacia nella lotta all’evasione fiscale.
Il dialogo costruttivo con gli influencer ha portato alla regolarizzazione di una significativa quota di redditi non dichiarati. Grazie a queste azioni, il contrasto all’evasione fiscale nel mondo digitale sta diventando sempre più incisivo.
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