Ci sono grandi novità per quanto riguarda la pensione, soprattutto se parliamo di quella anticipata. Ecco cosa sta succedendo!
In Italia, le persone affette da specifiche malattie croniche hanno la possibilità di accedere alla pensione anticipata grazie a disposizioni normative che considerano la compromissione della capacità lavorativa. Il Decreto legislativo n. 503 del 1992 e la circolare INPS n. 35 del 2012 stabiliscono che, se una persona ha una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore all’80% a causa di una malattia cronica, può anticipare l’età pensionabile di 6 anni se uomo e 11 anni se donna, rispetto al limite standard di 67 anni, a patto di aver versato almeno 20 anni di contributi.
L’elenco delle malattie considerate dall’INPS copre un ampio spettro di condizioni che vanno dalle disfunzioni cardiache, respiratorie, e digestive, ai casi di trapianti d’organo, patologie renali, diabete mellito, amputazioni, malattie degenerative neurologiche e psichiche, oltre a sordità, cecità, sindromi genetiche, malattie rare, e cancro. Questo elenco mira a includere coloro la cui vita lavorativa è seriamente impattata dalla loro condizione di salute.
Per poter accedere a queste forme di pensionamento anticipato, non basta la sola diagnosi di invalidità; è necessaria una valutazione specifica che dimostri come la malattia influisca negativamente sulla capacità di lavoro in relazione alla professione svolta. In altri termini, è cruciale dimostrare che la patologia rende significativamente difficoltoso o impossibile proseguire l’attività lavorativa.
Per coloro che non raggiungono la soglia dell’80% di riduzione della capacità lavorativa ma presentano comunque un grado di invalidità significativo, l’INPS prevede altre possibilità di supporto, come l’Ape Sociale, la Quota 41, l’Opzione donna, e l’Assegno ordinario di invalidità. Queste misure sono progettate per fornire un’assistenza economica e permettere un’uscita anticipata dal mondo del lavoro anche a coloro che, pur avendo una capacità lavorativa ridotta, non soddisfano i criteri per il pensionamento anticipato previsto per le malattie croniche più gravi.
Questo sistema riflette l’intento dello Stato di offrire sostegno e riconoscimento alle difficoltà incontrate da chi vive con condizioni di salute che impattano profondamente sulla loro esistenza quotidiana e professionale. Offre una rete di sicurezza sociale che mira ad alleviare le preoccupazioni economiche e a garantire dignità e rispetto per le persone in situazioni di vulnerabilità.
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