• Gio. Nov 21st, 2024

Bollette Da Capogiro: Panico Per Un Commerciante!

I prezzi delle bollette folli ormai sono agli occhi di tutti, ma a volte ci sono dei casi veramente particolari, e questa volta è toccato ad un commerciante. Ecco che cosa è successo!

 

Un commerciante di Venezia, proprietario di una piccola gioielleria situata nella prestigiosa area di San Marco, si è trovato di fronte a una situazione assurda e finanziariamente allarmante, dopo il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica. Con un negozio di soli quindici metri quadrati, che non presenta consumi di corrente eccessivi, è stato colpito da una bolletta di energia elettrica spropositata, che ha raggiunto la cifra astronomicamente alta di 262mila euro.

La vicenda inizia quando, con la scadenza del mercato tutelato, il gioielliere Gianmaria Tiozzo effettua il passaggio al mercato libero, trovandosi ad affrontare un aumento ingiustificato delle spese. Dall’iniziale tariffa di circa 700 euro a bimestre con il precedente fornitore, si è visto recapitare bollette sempre più salate, culminate in questa ultima richiesta di pagamento insostenibile. Tiozzo afferma di non aver mai sottoscritto un contratto specifico con il nuovo fornitore, il gruppo Hera, ma di essersi visto assegnare automaticamente un’offerta standard destinata alle piccole imprese.

Inizialmente, il commerciante ha provato a far fronte agli aumenti, attribuendoli ai rincari generali, ma l’arrivo di una bolletta da 262.348 euro ha rappresentato un punto di rottura. Tiozzo sostiene che i consumi fatturati non corrispondano alla realtà, dato che il suo negozio ha una superficie ridotta e non ha dispositivi che giustifichino un tale consumo di energia. Ha tentato di trasmettere autoletture del contatore per correggere le stime, ma queste sono state sistematicamente rifiutate dall’azienda fornitrice, che ha continuato a inviare fatture basate su consumi stimati.

Di fronte a questa situazione insostenibile, il gioielliere ha deciso di intraprendere azioni legali per contestare le bollette e cercare di recuperare parte dei soldi già versati per fatture che ritiene non corrispondenti ai consumi reali. Nel frattempo, cerca di evitare la disconnessione della fornitura elettrica, confidando in una soluzione che riconosca e corregga l’evidente errore di fatturazione.

Questa vicenda solleva importanti questioni sulla trasparenza e sull’equità delle pratiche di fatturazione delle aziende energetiche, soprattutto in un periodo di transizione verso il mercato libero, che dovrebbe garantire maggiore competitività ma anche proteggere i consumatori da possibili disfunzioni o errori amministrativi.

Cosa ne pensate? A voi i commenti!