L’impero iniziato da Silvio Berlusconi continuerà in grande anche grazie a suo figlio, Pier Silvio. Infatti c’è una svolta importante nel caso di Villa Grande. Ecco che cosa succede!
La mappa dell’importante eredità immobiliare lasciata da Silvio Berlusconi sta subendo significative trasformazioni, guidate dalle decisioni dei suoi eredi. Una delle più recenti evoluzioni riguarda Villa Grande, l’ultimo rifugio romano dell’ex premier, situata sulla storica via Appia Antica. Questa dimora, che un tempo apparteneva al celebre regista Franco Zeffirelli, è ora sul mercato e sembra che Pier Silvio Berlusconi, il secondogenito e attuale capo di Mediaset, sia interessato all’acquisto.
Villa Grande, con i suoi 1.250 metri quadrati abitativi più 1.194 metri quadrati di parco, è stata acquistata da Silvio Berlusconi nel 2001. Dopo essere stata concessa in comodato gratuito a Zeffirelli fino al 2019, è diventata la residenza romana di Berlusconi, sostituendo Palazzo Grazioli. Negli ultimi anni, ha ospitato incontri cruciali di Forza Italia e del centrodestra, culminati con la decisione di ritirare il sostegno al governo Draghi nell’autunno del 2022.
Ora, con la scomparsa dell’ex premier, Villa Grande potrebbe passare a Pier Silvio, che divide il suo tempo tra Cologno e Portofino, dove possiede già una vasta proprietà. Questo passaggio rappresenta un ulteriore capitolo nella distribuzione dell’ampio patrimonio immobiliare di Berlusconi tra i suoi figli. La famiglia ha chiarito che la vendita di Villa San Martino, altra proprietà di spicco, non è contemplata, e rimane incerto il futuro di Villa San Martino come residenza di Marta Fascina, ultima compagna di Silvio Berlusconi.
Mentre Barbara Berlusconi ha mostrato interesse per Macherio, un’altra villa nel Brianteo, Marina Berlusconi è destinata a ereditare Villa Campari sul Lago Maggiore. Di recente, è stata venduta Villa Due Palme a Lampedusa, acquistata da Berlusconi nel 2011, mentre resta in sospeso la vendita di Villa Certosa, per la quale non sembra esserci interesse da parte dei figli, con un prezzo di richiesta di 500 milioni di euro.
Queste mosse suggeriscono un riassetto dell’eredità berlusconiana che non solo riguarda la distribuzione di beni tra i membri della famiglia, ma anche la conservazione di legami simbolici con il passato politico e personale di Silvio Berlusconi, mantenendo vivo il suo ricordo attraverso le proprietà che hanno segnato la sua vita e la sua carriera.
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