L’Ucraina guidata da Zelensky ha iniziato la sua aggressiva controffensiva contro l’oppressore. La Russia si trova in forte difficoltà. Ecco che cosa succederà!
L’impiego dei droni Magura sta segnando un punto di svolta nel contesto della guerra ucraina, specialmente nelle operazioni marittime nel Mar Nero. Questi dispositivi, di dimensioni ridotte ma con un’autonomia notevole di circa 800 chilometri, stanno costringendo la Russia a rivedere le strategie navali nella regione. La recente distruzione della nave da sbarco Caesar Kunikov vicino ad Alupka, in Crimea, evidenzia la crescente efficacia delle tattiche ucraine basate sull’uso di tali droni.
La flotta russa nel Mar Nero, un tempo simbolo della potenza militare in quella zona, si trova ora in una posizione di crescente vulnerabilità. Questa situazione è il risultato di una serie di attacchi ucraini che hanno visto altre navi russe colpite e danneggiate dal febbraio 2022. I precedenti includono l’affondamento della nave missilistica Ivanovets e della nave ammiraglia della flotta, la Moskva, dimostrando l’efficacia delle contromisure ucraine.
In risposta, la Russia ha dovuto adottare misure di sicurezza aggiuntive, spostando la sua flotta più a est, verso porti come Tuapse e Sochi, per ridurre il rischio di ulteriori perdite. Questa mossa riflette un cambiamento significativo nella dinamica del controllo del Mar Nero, dove la supremazia navale russa è ora contestata.
Anche se la situazione terrestre in Ucraina rimane complessa, con un stallo che persiste sia a est sia a sud, nel dominio marittimo la situazione è molto diversa. La capacità dell’Ucraina di impiegare efficacemente i droni Magura sta rivelando le vulnerabilità della flotta russa, segnando un cambio di paradigma nella guerra navale nella regione.
Secondo analisi di esperti, come quelle del Foreign Policy Research Institute, la flotta del Mar Nero russa sta adattando le sue strategie per prepararsi a una guerra di logoramento. La presenza ristretta di navi russe nel Mar Nero, mantenute per ragioni di sicurezza, e il trasferimento di gran parte della flotta in porti più sicuri evidenziano una fase di adattamento strategico in risposta all’efficace impiego di tecnologie da parte dell’Ucraina.
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