• Ven. Nov 22nd, 2024

A quanto pare gli effetti legati all’avvento del Covid-19 sembrano non finire mai, tanto che ogni giorno la medicina fa nuove scoperte al riguardo. Gli ultimi studi hanno rivelato come moltissime persone abbiano riportato dei danni al cervello in seguito allo sviluppo della malattia. Sembrerebbe infatti che chi è stato colpito dal virus abbia riportato un invecchiamento del cervello di circa vent’anni. Questo è lo studio dell’Università di Cambridge.

Gli effetti del Long Covid sul cervello

Tutti siamo a conoscenza dei terribili effetti che il Covid-19 sembra riversare su chi lo ha contratto nei mesi successivi all’infezione.

Per alcuni questi sintomi sono destinati a scomparire dopo pochi giorni, mentre per altri si protraggono per mesi o settimane. I più famosi sono la mancanza di gusto e di olfatto, la continua spossatezza ed un malessere generalizzato che non si riesce a spiegare in alcun modo.

Molti pazienti guariti hanno testimoniato come, dall’avvento del Covid, abbiano manifestato dei problemi per quanto riguarda la memoria e il ragionamento cognitivo. Questi sintomi sembrano persistere a diversi mesi dall’infezione ed ecco perché sono stati oggetto di studio per l’Università di Cambridge.

Gli studiosi hanno stabilito come il cervello di queste persone sembra essere invecchiato di circa vent’anni dopo aver contratto il virus Sars-CoV-2.

In che modo il Long Covid riesce ad avere la meglio sul cervello umano?

I primi esperimenti condotti sugli effetti del Covid-19 sul cervello, hanno dimostrato come alcuni sintomi siano destinati a durare nel tempo.

Tra i più diffusi rientrano anomalie nella gestione del sonno, disturbi d’ansia, attacchi di panico ed una perdita di memoria che potrebbe influire negativamente sul ragionamento. Lo studio condotto in Inghilterra ha rivelato che moltissime persone lamentano uno dei sintomi sopracitati.

Le situazioni più gravi hanno comportato la presenza di questi sintomi a più di sei mesi dalla guarigione dal virus. I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno preso in esame alcuni pazienti che sono stati comparati con persone che non hanno mai contratto il Covid-19.

A tutti gli esaminati è stato proposto un test che ha permesso di arrivare ad una conclusione estremamente inaspettata. È stato infatti possibile testimoniare come il Virus abbia influito sulla capacità di ragionamento delle persone colpite.

Gli studiosi di Cambridge hanno evidenziato una sorta di invecchiamento nel cervello di circa vent’anni, che si sarebbe abbattuto su tutti coloro che hanno contratto la malattia nell’ultimo anno. Questo danno può essere paragonato alla perdita di 10 punti del quoziente intellettivo di un individuo.

Il parere della scienza sui disturbi di tipo cognitivo post Covid

La scienza e la medicina hanno descritto questo disturbo come un problema che va a coinvolgere tutto il sistema nervoso.

L’invecchiamento cerebrale scatenato dal Covid-19 è diverso da qualsiasi altro tipo di fenomeno, in quanto si può manifestare a distanza di molti mesi dall’avvento della malattia.

Attualmente le informazioni raccolte non sono sufficienti per stilare una diagnosi ma, secondo alcuni esperti del settore, molte persone potrebbero non riacquisire le abilità perse.

Un recente studio pubblicato su Nature ha evidenziato come le persone colpite dal virus abbiano dimostrato cambiamenti di tipo cognitivo spesso legati all’ispessimento della materia grigia.

I cambiamenti, quindi, sarebbero presenti anche a livello fisico. Secondo lo Jama Neurology invece, questo danno potrebbe favorire l’insorgenza della demenza. In questo caso la malattia potrebbe fare la sua comparsa, a prescindere dall’età, anche in quei soggetti apparentemente sani.

Conoscete qualcuno che lamenta questi sintomi dopo aver contratto il Covid-19? Queste anomalie possono scomparire nel tempo o si tratta di un danno irreparabile? A voi i commenti!