La nuova interessante proposta di legge di Elly Schlein non ha convinto l’opposizione. Ecco a che cosa aveva pensato!
Recentemente, l’Aula di Montecitorio ha discusso una proposta di emendamento presentata dalla leader del Partito Democratico (Pd), Elly Schlein, che riguardava l’introduzione di un congedo paritario di cinque mesi per entrambi i genitori. Nonostante il sostegno trasversale ottenuto da diverse parti dell’opposizione, inclusi i 5 Stelle e l’ex Terzo polo, l’emendamento non è stato approvato a causa del parere negativo del governo e del voto contrario della destra.
La proposta di Schlein si ispirava a iniziative simili già sperimentate in paesi come la Finlandia e la Spagna. In Finlandia, sotto il governo di Sanna Marin, e in Spagna, con l’esecutivo di Pedro Sanchez, si è visto l’introduzione di un congedo paritario, sebbene in Spagna la durata sia di soli tre mesi. L’emendamento proponeva un congedo di cinque mesi, pienamente retribuito al 100%, e non trasferibile tra i genitori. L’emendamento ha visto la firma di due deputate del 5 Stelle, Daniela Morfino e Valentina Barzotti, e di Marco Grimaldi dell’Alleanza Verdi Sinistra.
Schlein, nell’esporre la sua proposta nell’emiciclo di Montecitorio, ha sottolineato l’importanza di questa misura per l’occupazione femminile e la necessità di un sostegno trasversale. Ha evidenziato come il carico familiare gravi in modo sproporzionato sulle donne e ha criticato la mancanza di supporto concreto per i congedi parentali. Secondo Schlein, la manovra del governo non solo trascura le necessità delle donne, ma taglia anche le pensioni e le risorse per i disabili.
Inoltre, ha espresso delusione per l’atteggiamento della presidente del Consiglio, Meloni, sostenendo che le sue politiche contribuiscano a mantenere le donne in una posizione di welfare sostitutivo, anziché promuovere la loro piena inclusione e parità nel mondo del lavoro. Schlein ha enfatizzato che, senza il sostegno a queste iniziative, il cosiddetto “soffitto di cristallo” non solo rimane intatto, ma le sue conseguenze negative ricadono sulle spalle delle altre donne.
La bocciatura dell’emendamento sul congedo paritario rappresenta un momento significativo nel dibattito politico italiano, evidenziando le differenze nelle politiche di genere tra i vari schieramenti e il bisogno di una maggiore attenzione alle politiche di equità e inclusione nel contesto lavorativo e familiare.
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