Rimborso pensione di reversibilità: chi riceve questa pensione ed ha avuto dei tagli per via del proprio reddito, avrà dei rimborsi. Ecco cosa c’è da sapere!
La pensione di reversibilità non può essere decurtata proporzionalmente al reddito. È la decisione che era stata presa dalla Corte Costituzionale nel 2022, a giugno, ma ora l’Inps sta provvedendo a rimborsare coloro che negli ultimi anni hanno ricevuto una pensione di reversibilità più bassa in considerazione del reddito proprio.
Rimborso pensione di reversibilità: chi ne avrà diritto!
Nel giugno del 2022, la Corte Costituzionale ha stabilito che il superstite che riceve la pensione di reversibilità deve ottenerla indipendentemente da quanto percepisca di reddito proprio. Prima, invece, la pensione di reversibilità veniva abbassata tanto più invece era alto il reddito ottenuto dal superstite. Ora l’Inps sta iniziando a mettersi in moto per i rimborsi relativi alla pensione di reversibilità. Per poterlo ottenere, la decurtazione deve essere avvenuta tra il 2019 e il 2023, quindi negli ultimi 5 anni. I rimborsi non valgono per gli anni precedenti e neppure per il 2024, per il quale il conteggio sarà differente. Ovviamente è necessario anche che siano stati effettivamente fatti dei tagli negli ultimi anni sulla pensione di reversibilità. In particolare, nel 2020 e nel 2021 le decurtazioni venivano operate sui redditi personali oltre i 20.107,62 euro annui. Se non ci sono stati tagli negli ultimi 5 anni, ovviamente non si ha diritto ad alcun rimborso.
Rimborso pensione di reversibilità: a quanto ammonteranno i rimborsi!
Per quanto riguarda la cifra esatta, ovviamente è necessario valutare la situazione caso per caso ed eventualmente rivolgersi anche ad un patronato per avere le idee più chiare in merito. Applicando le decurtazioni relative al reddito, però, se la parte di reversibilità che viene trattenuta è di una cifra superiore a quella del reddito stesso, si riconoscerà in misura pari al reddito in questione. L’Inps dovrà poi tenere conto anche degli interessi e della rivalutazione, al momento del rimborso. È giusto precisare anche che non è necessario fare richiesta a nessuno per quanto riguarda i rimborsi. Sarà l’Inps a fare i calcoli e poi a versare il dovuto nel 2024 alle persone che hanno subito delle decurtazioni ingiustamente. Il consiglio è comunque quello di fare una verifica con il proprio patronato per assicurarsi di quanto effettivamente si debba ricevere. Voi che cosa ne pensate? Sapevate di questi rimborsi previsti per le pensioni di reversibilità? A voi i commenti!