Nel territorio pugliese, alla SCU sono state confiscate diverse proprietà mobili e immobili. Ecco a quanto ammonta il patrimonio rubato!
Nella pittoresca regione del Salento, in Italia, una vasta operazione contro le attività mafiose ha portato al sequestro di un impressionante numero di 260 proprietà nella provincia di Lecce. Questi beni, che includono una varietà di terreni, magazzini, appartamenti, garage e scuderie, collocano il Salento al terzo posto nella classifica regionale, dietro solo a Bari e Brindisi.
Questo significativo sequestro di attività sottolinea l’ampia influenza della mafia nella regione e gli sforzi determinati delle agenzie di contrasto italiane per frenare il loro potere.
I dati, compilati meticolosamente dall’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, rivelano l’intricata rete di proprietà mafiose e il loro impatto sul tessuto sociale ed economico del territorio.
In particolare, la provincia di Lecce ha visto il numero più alto di sequestri definitivi o provvisori in località come Copertino, Lecce, Lequile, Casarano, e altri comuni. La tipologia degli edifici sequestrati varia ampiamente, con una predominanza di terreni agricoli, abitazioni indipendenti e appartamenti in condominio.
Uno degli aspetti più significativi di questo processo è la riconversione di questi beni a fini sociali e istituzionali.
Esempi emblematici includono la nuova caserma dei carabinieri a Squinzano, finanziata con 750mila euro del Pon Sicurezza, e l’assegnazione di immobili all’Università di Lecce e alla Stazione forestale di Lecce, precedentemente di proprietà di noti membri delle organizzazioni criminali.
Inoltre, il Comune di Ugento ha assegnato tre beni, precedentemente di proprietà del clan Scarcella, a enti e associazioni di carattere sociale.
Proprietà confiscate a Giovanni Tridici a Copertino sono state assegnate dalla Caritas di Nardò per scopi sociali, mentre a Carmiano è stata inaugurata la Casa della Salute in un immobile precedentemente occupato abusivamente da condannati per attività illecite.
Queste azioni non solo rappresentano un duro colpo alla criminalità organizzata, ma segnano anche un passo importante verso il recupero e la valorizzazione di risorse altrimenti perse, restituendo alla comunità beni un tempo in mano a elementi criminali e trasformandoli in spazi di valore sociale e comunitario.