Qualche giorno fa un evento astronomico preoccupante si è verificato sul Sole. Ecco che cosa è successo!
Un’eruzione di un filamento magnetico dall’emisfero settentrionale ha scagliato una significativa espulsione di massa coronale (CME) nello spazio.
Secondo le analisi dell’astrofisico Tony Phillips su SpaceWeather.com, si prevede che la maggior parte della CME supererà il nostro pianeta nei prossimi giorni, ma una parte colpirà la Terra, aumentando il rischio di tempeste geomagnetiche di classe G1.
I filamenti sono strutture estese e sottili sulla superficie solare, costituite da gas densi e relativamente freddi, formati a causa degli intensi campi magnetici solari. Queste regioni appaiono scure rispetto alle zone circostanti più calde e possono occasionalmente provocare eruzioni di materiale solare nello spazio.
Le espulsioni di massa coronale (CME) sono significative liberazioni di materiale dalla corona solare, principalmente sotto forma di plasma costituito da elettroni e protoni. Queste nubi di particelle, quando raggiungono la Terra, possono disturbare e alterare la magnetosfera terrestre, che è la regione influenzata dal campo magnetico della Terra.
Le tempeste geomagnetiche si verificano quando l’attività solare improvvisa e intensa, come i brillamenti, emette grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello spazio, in alcuni casi verso la Terra.
Queste particelle interagiscono con il campo magnetico terrestre, causando disturbi e distorsioni. L’impatto su tale campo può provocare effetti tangibili, come blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi di comunicazione satellitare, e si manifesta anche con il fenomeno visivo delle aurore polari.
Il rischio di tempeste geomagnetiche di classe G1 nei prossimi giorni pone l’accento sull’importanza del monitoraggio costante dell’attività solare e della preparazione a potenziali impatti sulle infrastrutture terrestri.
Questi eventi, benché possano sembrare distanti e astratti, hanno un effetto diretto e significativo sulla vita quotidiana e sulla tecnologia su cui ci affidiamo. La comunità scientifica rimane in allerta, monitorando la situazione per valutare e mitigare gli eventuali impatti di queste tempeste geomagnetiche.