Nella questione con l’Ucraina, Putin ha deciso di mandare al fronte i migranti con il visto scaduto. ‘Lavorare per lo Stato’ per evitare l’espulsione. Un imbroglio?
Ucraina, Putin manda in guerra i migranti con l’inganno?
Putin non si è limitato a raddoppiare il numero di under 30 da mandare al fronte passando da 260mila a 420mila. Sul fronte ucraino sono finiti anche i migranti. Secondo quanto riferisce la BBC, molte persone sono state arrestate perché il loro visto era scaduto. Sono state rinchiuse nei centri di espulsione ed alcuni militari hanno loro offerto di ‘lavorare’ per lo Stato per non essere espulsi.
Hanno firmato e sono finiti in un campo di addestramento al confine ucraino. Secondo le testimonianze raccolte dalla BBC, si tratterebbe di un imbroglio. Hanno firmato senza sapere che sarebbero finiti sul fronte perché nessuno, prima di farli firmare, gliel’avrebbe spiegato. Inizialmente, sono finiti in prima linea detenuti stranieri e non con la promessa di essere graziati. Ora, è toccato ai migranti che sperano di entrare in Polonia e in Finlandia attraverso Bielorussia e Russia.
In particolare, la Finlandia, che ha aderito alla Nato all’inizio di quest’anno, ha accusato Mosca di sfruttare i migranti per destabilizzare il Paese. Molti stranieri, in sella a biciclette nuove, hanno tentato di aggirare il divieto di attraversamento della frontiera a piedi. Per supportare la Finlandia nella gestione di questa situazione, l’Agenzia europea Frontex ha promesso di inviare personale.
La nuova strategia russa per sfruttare i migranti
Le organizzazioni umanitarie russe hanno rivelato alla BBC la novità di Mosca: la stretta sui visti scaduti con arresto e processo immediato. Se prima i documenti non in regola venivano tollerati, ora il numero di arresti per questo motivo è aumentato. Nelle ultime tre settimane, sono state arrestate 236 persone in Carelia per il visto scaduto e destinate all’espulsione. Succede anche a Leningrado e Murmansk.
Una volta finiti nei centri di espulsione, viene offerto ai migranti il permesso di restare in Russia dopo un contratto militare di un anno, una buona paga, assistenza medica. Hanno accettato somali e iracheni che intendono evitare la deportazione. Firmano documenti in russo, ne ignorano il contenuto, nessuno spiega loro il ‘dettaglio’ di finire al confine ucraino.
I migranti si ritrovano, così, in campi fangosi, a dormire in tende al fronte. Se protestano vengono minacciati di arresto, di annullamento del contratto e di espulsione.
Uno dei testimoni ha riferito alla BBC che si è rifiutato, non fidandosi di quel documento perché non è scritto nella sua lingua. Si tratta di un somalo che si trova in un campo militare in attesa di un’udienza. Lui – ha concluso – non è un soldato, è un richiedente asilo.
Che ne pensate di questo imbroglio russo? A voi i commenti!