Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sta per ufficializzare il tasso di rivalutazione relativo alle pensioni per il 2024. Alcune fonti, ritenute attendibili, avrebbero anticipato il valore della percentuale che rappresenterebbe un aumento considerevole. Scopriamo insieme i dettagli dei nuovi importi.
Pensioni 2024: come cambieranno gli importi con la rivalutazione
Il Sole 24 Ore ha svelato in anticipo la variazione percentuale relativa al tasso dei prezzi al consumo per gli operai e gli impiegati, escludendo i tabacchi. L’indice provvisorio corrisponde al 5,4% ed è basato sui dati dei primi 9 mesi del 2023, valutando quanto accaduto durante l’ultimo trimestre. La stima definita con la nota di aggiornamento del Def ha confermato un aumento notevole dopo quello del 7,3% rilevato all’inizio del 2023 e quello previsto con il conguaglio del prossimo Dicembre. In questo caso sugli assegni pensionistici verrà applicata una differenza pari allo 0,8%. Ecco, quindi, quanto aumenteranno gli importi delle pensioni a partire dal 1° Gennaio 2024.
La rivalutazione del 100% interesserà soltanto le pensioni che non superano di quattro volte il trattamento minimo previsto, ovviamente con riferimento al 2023. Oltre 4 e fino a 5 volte tale somma la perequazione sarà del 90%, mentre per gli importi oltre 5 e fino a 6 volte il trattamento minimo la rivalutazione sarà del 53%. Fino a 8 volte parliamo del 47%, percentuale che si abbassa al 37% per gli importi fino a 10 volte. Gli assegni che superano 10 volte il minimo verranno rivalutati al 22%. Tali valori consentono di calcolare facilmente l’importo accertato dalla rivalutazione. È sufficiente, infatti, applicare la percentuale prevista per la fascia di reddito di appartenenza all’importo della pensione aggiornato a Dicembre 2023. In questo modo il calcolo finale sarà pressoché immediato.
Rivalutazione delle pensioni: cos’è e perché si fa?
Ogni anno, con decorrenza dal 1°Gennaio, gli importi degli assegni pensionistici aumentano, tenendo conto del tasso d’inflazione dell’anno precedente. In parole semplici la rivalutazione è uno strumento che consente di adeguare gli importi percepiti dai pensionati al costo della vita. In questo modo si tutela il potere di acquisto dei cittadini che percepiscono gli assegni pensionistici, affinché gli stessi possano vivere in maniera dignitosa.
La rivalutazione o perequazione è stata introdotta nel nostro Paese nel 1969, tramite la Legge 153. Si tratta di una misura che viene applicata a tutti i tipi di pensioni assegnate dalla previdenza pubblica. Il provvedimento include le pensioni per gli invalidi civili e l’assegno sociale. L’indice provvisorio per il 2024 è del 5,4%. Se l’indice definitivo dovesse risultare più alto, si procederà con un conguaglio nel mese di Gennaio 2025. È importante ricordare che nel 2022 l’inflazione ha raggiunto l’8,1%, contro il 2% del decennio precedente. La conseguenza di tutto ciò? Un notevole aumento dei prezzi e del costo della vita. Il meccanismo di perequazione sarebbe, quindi, costato molto alle casse dello Stato. Il Governo, pertanto, ha deciso di tagliare gli importi più alti. Cosa ne pensate? A voi i commenti!