• Gio. Set 19th, 2024

Partite IVA, Proroga Per Il Secondo Acconto: Ecco Chi Potrà Pagare A Gennaio!

I titolari di partita IVA, imprenditori o lavoratori autonomi, con guadagni o retribuzioni fino a 170 mila euro nel 2022, avranno più tempo per pagare il secondo acconto IRPEF. Ecco come cambieranno le scadenze dei pagamenti.

 

Partite Iva: il secondo acconto potrà essere rateizzato

La scadenza del pagamento del secondo acconto Irpef slitterà dal 30 Novembre 2023 al 16 Gennaio 2024, ma c’è un’ulteriore novità. I titolari di partita  IVA che nel 2022 hanno ottenuto guadagni e compensi fino a 170.000 euro potranno ricorrere alla rateizzazione degli importi in 5 mesi, con gli
interessi del 4% annuo. L’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori dettagli tramite la circolare 31/E/2023. Non potranno usufruire della possibilità di prorogare e rateizzare il pagamento del secondo acconto i non titolari di partita IVA, ma anche i titolari di partita IVA diversi dalle persone fisiche, ovvero le società di capitali e gli enti non commerciali.

La proroga del pagamento a Gennaio 2024 riguarda anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che hanno deciso di aderire al regime forfettario. In questo caso si dovrà considerare il fatturato complessivo del 2022. Cambia, dunque, il calendario fiscale per le partite IVA in rapporto alle tasse per il 2023. Il primo acconto del 40% sarebbe già stato pagato entro il 30 Giugno o a Luglio per i contribuenti Isa. Il secondo versamento al 60% verrebbe, invece, ripartito in questo modo:

-entro il 30 Novembre 2023 per i redditi che superano i 170 mila euro;
-entro il 16 Gennaio 2024 per i redditi non superiori a 170.000 euro.

Il provvedimento che stabilisce la proroga riguarda l’Irpef, le imposte che sostituiscono quelle sui redditi e la cedolare secca per gli immobili concessi in locazione. La misura dovrebbe includere anche l’IVIE e l’IVAFE e tutti i tributi liquidati nel modello redditi 2023.

Proroga partite Iva: gli obiettivi del Governo

Per quanto riguarda la soglia dei 170 mila euro, questa include i guadagni e i compensi dichiarati per il 2022. Qualora il contribuente svolga diverse attività, con codici Ateco differenti, è necessario sommare i relativi ricavi e retribuzioni. Stessa cosa per le persone fisiche che svolgono un lavoro autonomo e, allo stesso tempo, un’attività d’impresa. Anche in questo caso bisognerà sommare i guadagni e le retribuzioni di entrambe le attività. La nuova misura consentirebbe ai contribuenti di non dover pagare metà delle tasse annuali in un’unica rata, dilazionando il versamento.

Si tratta di una forma di agevolazione nei confronti dei cittadini, mettendoli nelle condizioni di poter pagare le somme dovute rinviando la scadenza di Novembre al mese di Gennaio. I tributari potranno calcolare le somme dovute a chiusura effettiva dell’anno. La nuova misura dimostra la volontà di proporre modalità diverse che possano favorire i cittadini nell’assolvimento degli oneri fiscali, rendendoli meno gravosi per le loro tasche, con maggior tempo a disposizione. I contribuenti potranno tirare un sospiro di sollievo? A voi i commenti!