Durante l’ultima puntata de La Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato il caso Soumahoro. Il conduttore radiofonico ha così elencato le spese sostenute dalla moglie e dalla suocera del deputato. Ecco cos’ha detto in proposito.
Extension delle ciglia: quel denaro era destinato ai migranti
Premettendo di non voler esprimere sentenze, il giornalista ha elencato alcune voci relative agli acquisti effettuati dalla moglie e dalla suocera dell’onorevole Soumahoro. Liliane Murekatete e sua madre, Marie Therese Mukamatsindo, avrebbero utilizzato per scopi privati il denaro destinato alla gestione delle cooperative per l’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati. Le due donne avrebbero speso ingenti cifre presso gioiellerie, centri estetici, negozi di abbigliamento e di cosmetica e ristoranti di lusso. Cruciani ha quindi analizzato alcune voci della lista inerenti alle somme spese da Lady Soumahoro e da sua madre.
Tra queste figurerebbero 1.990 euro spesi da Ferragamo, circa 2.000 euro investiti in capi di abbigliamento, 400 in gioielleria, 401 da Swarovski. E poi i 700 euro spesi da Intimissimi, i 750 da Elena Mirò e gli 85 per le extension delle ciglia. Inevitabile la stoccata finale del giornalista, il quale ha espresso il suo parere in merito. Giuseppe Cruciani ha dichiarato che in teoria quel denaro sarebbe dovuto andare ai migranti. Il conduttore ha poi precisato di
aver detto in teoria, perché garantista. Nulla in contrario dunque sulle extension per le ciglia, ma non con i soldi dei fondi destinati ai richiedenti asilo.
Attualmente la moglie e la suocera di Soumahoro sono agli arresti domiciliari. Insieme alla misura cautelare è arrivato il sequestro di quasi due milioni di euro, denaro che avrebbe dovuto essere destinato alle strutture che ospitavano i migranti. Queste, invece, sarebbero risultate fatiscenti e non idonee al rispetto della dignità degli ospiti.
Le dichiarazioni di Liliane Murekatete e del suo legale
Liliane Murekatete ha dichiarato davanti al Gip di Latina di non essere stata lei ad acquistare quei beni superflui, non avendo in uso le carte di credito della cooperativa. Secondo Lorenzo Borrè, legale della donna, Liliane si sarebbe limitata a pagare gli stipendi e a comprare il cibo da distribuire agli ospiti della struttura. Per questo motivo non sarebbe possibile contestarle l’utilizzo dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti. La moglie del deputato avrebbe contestato anche due bonifici da 35 mila euro, mai accreditati sul suo conto corrente.
La signora Murekatete non avrebbe, dunque, comprato quei beni di lusso. A tal proposito, l’avvocato Borrè ha sottolineato che, per quanto riguarda gli acquisti citati nell’ordinanza, non si fa riferimento alla sua assistita. Secondo le sue dichiarazioni, Liliane non avrebbe mai approvato i budget di tali spese. In riferimento al provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, l’avvocato ritiene improbabile una revoca, poiché in questa fase del processo accade raramente. Borrè ha quindi dichiarato che procederà facendo istanza al Tribunale del Riesame: l’esito richiederà circa un mese di attesa.
Tra i reati contestati alla signora Soumahoro e a Marie Therese Mukamatsindo, figura anche quello di frode nelle pubbliche forniture, punibile con il carcere fino a 5 anni. Cosa decideranno i giudici e il pm in merito? Per saperlo dovremo attendere: nel frattempo, a voi i commenti!