Il caso Soumahoro continua ad essere al centro della cronaca. Nei giorni scorsi sono scattati gli arresti domiciliari per la moglie e la suocera del deputato. Tra gli indagati figurano anche altri due figli di quest’ultima, per uno dei quali è stato disposto l’obbligo di dimora. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Caso Soumahoro: indagato anche il cognato dell’onorevole
Richard Mutangana, cognato di Aboubakar Soumahoro, dovrà adempiere all’obbligo di dimora. L’uomo avrebbe utilizzato le risorse pubbliche stanziate per la gestione dei migranti, trasferendo 470.000 euro a suo favore. Gran parte della somma sarebbe stata usata per finanziare il ristorante Resort Gusto Italiano aperto a Kigali, la capitale del Ruanda. Un locale da sogno dov’è possibile gustare molte prelibatezze italiane in un ambiente decisamente lussuoso.
La struttura vanta una piscina favolosa, non escludendo la presenza di tavolini, gazebo, sdraio e poltroncine. In alcune occasioni sono presenti anche scivoli e castelli gonfiabili. Non manca ovviamente la postazione per i deejay. Sono stati organizzati degli eventi durante i quali gli ospiti hanno potuto mangiare a bordo piscina con la musica ad alto volume. Lo testimonia un video postato sui social dove si vedono i camerieri che servono prelibatezze ai tavoli, mentre gli invitati si divertono a bordo vasca.
Il menù rispetta la tradizione della cucina italiana e spazia dal pollo arrostito, alla caprese, al filetto di pesce, alla pizza. Le poche recensioni disponibili definiscono il Resort Gusto Italiano un ottimo ristorante dove poter gustare la miglior pizza del luogo. Il cognato di Soumahoro avrebbe interrotto il
contratto per orientarsi verso altri progetti proprio in questo periodo, in concomitanza con l’esplosione della Pandemia.
L’udienza preliminare e la rabbia dei dipendenti
Richard Mutangana ha rivelato di aver lavorato come informatico presso importanti imprese italiane. E’ stato anche direttore dei progetti della Karibù, una delle Coop gestite da sua madre e da sua sorella. Liliane Murakatete, moglie dell’onorevole Soumahoro, comparirà davanti al Gip di Latina, Giuseppe Molfese, insieme alla madre Marie Therese e al fratellastro Michel Rokundo.
Nel frattempo, incalza la protesta degli ex dipendenti delle cooperative in seguito alle mancate retribuzioni salariali. La cifra ammonterebbe a 400mila euro. I lavoratori, sostenuti dal sindacato Uiltucs, sostengono che la moglie di Soumahoro usava il denaro per lo shopping di lusso, ma i soldi per pagare i loro arretrati non c’erano mai. Hanno poi dichiarato di aver subito un grave danno, a discapito della loro professionalità e del tempo dedicato all’accoglienza, all’integrazione e all’attenzione rivolta alle case per minori.
Tutti questi sforzi sarebbero stati vanificati dalla condotta inqualificabile dei rappresentanti di Coop Karibù e consorzio AID. Ora è giunto il momento della verità: come si giustificheranno Lady Soumahoro e i suoi parenti? Riuscirà la giustizia a fare il suo corso e a risarcire i lavoratori delle cooperative? A voi i commenti!