• Ven. Nov 22nd, 2024

Fringe Benefit In Azienda: Chi Non Li Usa Perde Compensi!

Non tutti sanno cosa sono i fringe benefit e quali sono i vantaggi dei cosiddetti benefit accessori o compensi in natura. Conviene non perdere l’opportunità.

 

Fringe Benefit in azienda: cosa sono

I fringe benefit sono compensi in natura che il datore di lavoro eroga ai dipendenti. L’azienda non eroga questi compensi in forma di denaro, bensì concedendo beni e servizi. Tra quelli più comuni, troviamo auto aziendale e polizze assicurative, ma i benefici accessori possono essere anche altri. Conviene inserirli in un piano di welfare aziendale.

Dall’Osservatorio Welfare 2023 di Edenred è emerso che i fringe benefit sono sempre più apprezzati, tanto che la spesa in benefici accessori è triplicata rispetto al 2022. Ha raggiunto il 60% tra chi ha meno di 30 anni.

Il TUIR (art. 51, comma 4) individua alcuni tra i beni e servizi maggiormente concessi dai datori di lavoro ai dipendenti. Sono autoveicoli, motocicli e ciclomotori in uso promiscuo, immobili, servizi di trasporto gratis, buoni acquisto.

Tra i fringe benefit rientrano anche beni e servizi dedicati ai dipendenti come polizze assicurative, concessione di prestiti, alloggi messi a disposizione, acquisti di azioni societarie (stock option).

In termini di welfare aziendale, sono previsti da contratto o per volontà dell’azienda e vengono erogati al dipendente tramite beni e servizi. Costituiscono, a tutti gli effetti, una forma di retribuzione attraverso prestazioni in natura.

I fringe benefit concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente?

Costituendo parte della retribuzione, i fringe benefit concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente soltanto se il loro valore supera i 258,23 euro (TUIR, art. 51, comma 3).

Nel corso del tempo, la ‘tasca fringe’ è passata da 258,23 euro a 600 euro fino ad arrivare ad un importo di 3.000 euro per lo stesso periodo di imposta. La tasca fringe di 3.000 euro è stata prevista dal Decreto Legge Aiuti quater pubblicato il 18 novembre 2022 in Gazzetta Ufficiale.

Nel 2023, la soglia esentasse è tornata a 258,23 euro, ad eccezione dei dipendenti con figli a carico cui spetta la soglia di 3.000 euro. L’ha stabilito il Decreto Lavoro.

Fringe Benefit: D.L. 48/2023, cosa cambia

Come accennato, il Decreto Lavoro concede i fringe benefit fino a 3.000 euro soltanto ai lavoratori dipendenti con figli a carico, anche in presenza di un unico figlio. Tutti gli altri, quest’anno, dovranno accontentarsi della soglia di 258,23 euro.

Per ‘figli fiscalmente a carico’ s’intende figli che non superano l’età di 24 anni e con reddito complessivo pari o inferiore a 4.000 euro. Sono fiscalmente a carico anche i figli che superano i 24 anni ma con reddito non superiore a 2.840,51 euro.

Per applicare la misura agevolativa, il dipendente deve consegnare al datore di lavoro l’autocertificazione con l’indicazione di averne diritto e comunicando il codice fiscale dei figli. Il datore di lavoro dovrà conservare questo documento ai fini di un eventuale controllo.

Si attendono novità sui fringe benefit con la Riforma fiscale.

Che ne pensate dei benefici accessori? A voi i commenti!