Momenti di panico quelli che ha vissuto Alessia Pifferi nelle ultime ore. La donna è stata infatti colpita dalle detenute del carcere di San Vittore. Scopriamo nel dettaglio che cosa è successo.
San Vittore: Alessia Pifferi viene accerchiata e picchiata dalle detenute
Alessia Pifferi è diventata famosa a seguito dell’omicidio indiretto della piccola Diana Pifferi, la bimba di 18 mesi morta di stenti in quanto abbandonata a se stessa per sei giorni. La donna si trova in isolamento presso il carcere di San Vittore di Milano accusata di omicidio volontario. Questo in quanto consapevole di aver abbandonato una bimba di 18 mesi per più giorni nonostante questa non fosse autosufficiente.
Qualche ora fa la donna ha lasciato la sua stanza per recarsi da una suora del carcere. In quel frangente è stata aggredita da alcune detenute che hanno approfittato di quell’occasione per inveirle contro e picchiarla. Le avrebbero quindi tirato i capelli e poi mostrato violenza attraverso pugni e schiaffi. Ovviamente tutto questo ha spaventato a morte la Pifferi, che ha dimostrato di essere impaurita e frastornata in ogni incontro formale.
Sulla sua posizione si sono confrontati diversi esperti, i quali hanno cercato di capire il grado di coinvolgimento della Pifferi nell’omicidio della figlia. L’avvocato della donna, Solange Marchignoli, ha poi raccontato di aver incontrato la Pifferi una volta a settimana Il legale avrebbe dichiarato di averla trovata sempre irrequieta e spaventata, come se avesse paura che l’ennesima violenza potesse colpirla da un momento all’altro. Alessia Pifferi, quindi, vivrebbe costantemente nel terrore non solo per quanto fatto alla figlia, ma per quello che le altre persone potrebbero fare a lei.
Alessia Pifferi è capace di intendere e di volere?
Dal momento del suo arresto sono davvero tanti coloro che si sono interrogati in merito alle facoltà mentali di Alessia Pifferi. Questo perché appare molto strano come una donna possa pensare che una bimba di 18 mesi possa essere in grado di prendersi cura di se stessa per sei giorni.
L’avvocato Marchignoli ha poi fatto un intervento anche a Mattino 5, dichiarando di aver visto come la Pifferi sia molto assente nell’ultimo periodo, molto probabilmente non consapevole di quello che ha fatto. È quasi come se si discostasse del tutto dagli atti commessi in quei terribili giorni. Proprio per questo la donna è stata sottoposta a diverse consulenze neuroscientifiche, ma queste l’hanno descritta come consapevole e sempre adeguata.
Sicuramente il suo quoziente intellettivo rimane sotto la media, ma la Pifferi non dimostrerebbe nessun disagio psichico come, invece, si era supposto in un primo momento. Non sappiamo ancora come verterà questa storia, in quanto sono ancora tanti gli interrogativi a cui dare una risposta e soprattutto appare difficile capire cosa sia passato per la testa della donna in quel preciso istante.
Quel che è certo è che l’unica vittima di questa storia è la piccola Diana, una bambina che a soli 18 mesi ha lasciato questa terra senza avere nessuna colpa. I suoi ultimi momenti sono stati struggenti in quanto la piccola non solo aveva molto caldo, visto le alte temperature, ma era affamata e assetata. E’ proprio per questo che all’interno del suo corpo sono stati trovati i frammenti del cuscino e del pannolino che la piccola ha ingerito nel tentativo di rifocillarsi.
Secondo voi la giustizia italiana riuscirà a fare il suo corso? A voi i commenti!