Dopo un anno di governo, è tempo di tirare le somme, di fare un bilancio dei traguardi raggiunti da Giorgia Meloni. Cosa ha fatto e cosa non ha fatto?
Giorgia Meloni: il bilancio di un anno al potere
Sul quotidiano La Repubblica si legge che la Meloni “si è presa tutto ma non ha deciso quasi nulla”. Aggiunge che il primo anno a Palazzo Chigi si traduce in dodici mesi di promesse non mantenute. L’unica norma significativa è stata la scure sul Reddito di Cittadinanza.
Facciamo il punto concentrandoci su 5 critiche mosse alla Presidente del Consiglio dal Corriere a cui Meloni ha risposto prontamente.
Migranti: gli sbarchi in Italia
Quando era all’opposizione, Giorgia Meloni proponeva il blocco navale per fermare i migranti. Ora che è al potere punta sulla diplomazia e sul gradualismo.
La premier, sulla questione degli sbarchi, risponde dicendo di essere rimasta coerente. Ha sempre proposto una missione europea in accordo con le autorità del Nord Africa. L’obiettivo è creare hotspot lì allo scopo di fermare le partenze e il traffico illegale. E’ quello che sta tentando di fare, secondo il modello del memorandum con la Tunisia. E’ un processo lento, l’unica soluzione possibile e ‘ci arriveremo’.
Tassa sugli extraprofitti delle banche
La tassa sugli extraprofitti delle banche allarma gli investitori esteri: questa norma sta già cambiando.
Meloni ha dichiarato che, con il suo governo, finisce il tempo dei due pesi e due misure, dello Stato debole coi forti e forte con i deboli.
Il problema delle banche è che scaricano sui risparmiatori i vantaggi relativi all’incremento dei tassi della Bce.
La norma si può scrivere meglio, l’importante è raggiungere l’obiettivo della parità di gettito.
Meloni chiusa nel ‘cerchio magico’
Meloni, secondo il Corriere, non sta dimostrando quell’apertura necessaria per creare un partito conservatore moderno. Sì è chiusa in un cerchio ristretto con esterni eletti di Fratelli d’Italia come Tremonti, Nordio, Pera.
Meloni ha dato una risposta secca: si fida di chi conosce perché sa che è una persona libera. Nordio fa il ministro. Pera risulta essenziale nel progetto di riforma costituzionale. Tremonti presiede la Commissione Esteri della Camera.
Meloni all’inseguimento di Salvini
La Presidente del Consiglio sembra essere sempre all’inseguimento di Salvini per non perdere terreno a destra in termini di competizione. Se il leader della Lega va contro le istituzioni europee o contro il sostegno all’Ucraina come si mette col governo?
Per Meloni è giusto che i partiti prendano le loro posizioni nella campagna elettorale per le Europee. E’ democratico, ma nessuno si prenderebbe la responsabilità di danneggiare un governo scelto dagli elettori per qualche decimale in più. E’ solo una questione di toni.
Le alleanze in Europa
Le alleanze in Europa si fanno sui dossier, di volta in volta. Ciò che conta per Meloni è saper dialogare con tutti e il suo governo lo sta facendo, sapendo quali sono gli interlocutori privilegiati.
Oggi, Meloni si sente in pace con la sua coscienza e crede che l’Italia sia un Paese migliore rispetto a un anno fa.
Il Corriere si chiede se a Meloni basterà il sostegno di Ursula von der Leyen per ottenere un buon Patto di stabilità. O sarebbe meglio non fidarsi troppo della Germania e provare a migliorare i rapporti con Francia e Spagna?
Che ne pensate di Giorgia Meloni? A voi i commenti!