Sembrerebbe che il Governo abbia intenzione di ridurre le tasse sulle tredicesime. L’intervento dovrebbe interessare anche quelle dei pensionati. Cerchiamo di capirne di più.
Tredicesime detassate anche per i pensionati: le novità
Il Governo Meloni starebbe valutando l’ipotesi di una detassazione delle tredicesime anche per i pensionati. L’ipotesi avrebbe considerato un taglio dell’Irpef, anche se le risorse a disposizione sono minime. Ci sarebbero, inoltre, diversi dubbi sulle tempistiche nel 2023. La bozza della delega fiscale includerebbe diverse misure volte ad alleggerire il peso delle tasse, aumentando gli importi riconosciuti a lavoratori dipendenti e pensionati. Tra le ipotesi formulate spiccherebbe quella relativa alla tassazione della tredicesima.
Il Governo avrebbe proposto un taglio dell’Irpef con un’aliquota al 15%. Attualmente le aliquote variano dal 23 al 43% in base al reddito. Il taglio sarebbe rivolto anche alle tredicesime dei pensionati colpiti dall’aumento dell’inflazione e dal blocco delle rivalutazioni pensionistiche. Sulla tredicesima potrebbe quindi essere applicata l’imposta sostitutiva agevolata che abbatterebbe la tassazione dell’importo retribuito in busta paga. Ciò consentirebbe ai dipendenti di incassare una somma più alta. L’obiettivo del Governo mirerebbe ad agevolare i redditi medio bassi per contrastare l’effetto dell’inflazione sul potere d’acquisto dei salari.
Esisterebbero, però, diversi dubbi sul fatto che la detassazione della tredicesima e le altre misure possano essere realizzate nel 2023. Questo perché sarà molto difficile trovare le risorse necessarie. Il problema riguarderebbe i conti pubblici. L’Italia, infatti, dovrà sostenere una spesa per gli interessi relativi al debito pubblico. Si tratterebbe di circa 14/15 miliardi in seguito all’aumento dei tassi. La detassazione della tredicesima dovrà, quindi, tener conto delle risorse stanziate per la prossima Legge di bilancio.
La riforma fiscale: ecco cosa prevede
L’ipotesi di una detassazione della tredicesima mensilità circolava già da qualche tempo. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, ha però smentito la cosa, ritenendo abbastanza difficile trovare i fondi necessari per applicare la misura già nel 2023. Il provvedimento sarebbe, pertanto, attuabile nel 2024. Anche i pensionati, quindi, dovranno aspettare il prossimo anno per percepire una tredicesima più alta. Ciononostante il Governo starebbe lavorando per anticipare questa iniziativa, in modo da renderla applicabile già da quest’anno.
Per poter realizzare questo obiettivo, l’Esecutivo dovrebbe reperire le risorse necessarie. Una delle ipotesi sarebbe quella di attingerle dai fondi inutilizzati per altre misure, come l’Assegno Unico. La nuova riforma fiscale includerebbe altre misure, quali la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3. Tale opzione garantirebbe alcuni vantaggi nel pagamento delle imposte, sia da parte dei lavoratori dipendenti che degli autonomi. Ci saranno novità anche per i pensionati. Verranno, infatti, impiegati 14 milioni di euro per l’adeguamento 2024 delle pensioni rispetto all’inflazione.
Sarebbe prevista anche un’ulteriore introduzione della Quota 103. La misura permette di accedere alla pensione a 62 anni di età, avendo versato 41 anni di contributi. Continuando a parlare di pensioni, potremmo assistere a un ampliamento dell’Ape sociale. Si tratterebbe di un anticipo alla pensione per quei lavoratori che hanno svolto mansioni usuranti. La misura coinvolgerebbe anche coloro che assistono portatori di handicap. Le agevolazioni prenderebbero in considerazione anche i soggetti che vivono situazioni di disoccupazione particolari.
Tornando all’aumento delle tredicesime, questo potrebbe incrementare i consumi, favorendo la ripresa economica. Resta da capire quando verrà introdotta la misura di detassazione, se già a Dicembre 2023 o nel corso del 2024. Riuscirà il Governo a trovare le risorse per anticipare i tempi? A voi i commenti!