• Ven. Nov 22nd, 2024

Meloni, La Richiesta d’Aiuto: A Chi Si E’ Rivolta La Premier?

Giorgia Meloni si trova a New York, dove pronuncerà il suo primo discorso presso il Palazzo di Vetro. La Premier affronterà il tema delicatissimo dei migranti. Ecco cosa proporrà all’Onu.

 

Il discorso della Premier all’Onu: solidarietà e concretezza

La Presidente del Consiglio sta prendendo parte alla 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel corso della quale proporrà l’argomento dell’emergenza migranti. L’obiettivo sarebbe quello di coinvolgere l’Onu nella ricerca di soluzioni strutturali. La Premier sarebbe, quindi, alla ricerca di nuovi alleati per contenere il fenomeno dell’immigrazione illegale. Per farlo sarebbe necessario ostacolare i trafficanti di uomini, dichiarando loro guerra.

A tal proposito auspicherebbe la solidarietà degli altri Paesi, con l’ausilio di fatti concreti. Giorgia Meloni si sarebbe rivolta ai giornalisti americani affermando che non permetterà che il nostro Paese diventi il campo profughi d’Europa. Avrebbe pronunciato queste parole a margine della cerimonia, durante la quale ha deposto una corona di fiori presso il monumento di Cristoforo Colombo. Avrebbe poi espresso il suo pensiero, ritenendo che l’Onu possa assumere un ruolo importante nel controllo degli hotspot in Libia.

Ciò servirebbe a valutare le richieste di asilo, differenziando il tema rifugiati da quello dei migranti. Per questo motivo i governi africani dovrebbero collaborare. La Presidente del Consiglio avrebbe continuato dicendo che il problema non riguarderebbe tanto i collocamenti, quanto il modo per bloccare le partenze illegali. A tal proposito avrebbe dichiarato quanto sia importante, a suo parere, che il memorandum con la Tunisia vada avanti, affermando che sia la soluzione più ragionevole. Un monito lanciato a poche ore dalle nuove ondate di sbarchi a Lampedusa. Questa volta si tratterebbe dei profughi provenienti dalla Libia e dal Marocco, Paesi devastati rispettivamente dalle catastrofiche alluvioni e dal terremoto.

Giorgia Meloni e il bilaterale con Erdogan

Nel frattempo Palazzo Chigi avrebbe confermato l’impegno del Governo verso l’Africa. La Meloni, infatti, avrebbe incontrato i Presidenti di Senegal, Kenya e Guinea. Il tema principale trattato durante questi colloqui avrebbe riguardato i traffici di esseri umani da queste zone. La leader di Fratelli d’Italia avrebbe visto anche Recep Tayyp Erdogan, Presidente della Turchia. Secondo le parole di Antonio Tajani, il Paese, che fa parte della NATO, avrebbe una certa influenza in Africa.

Soprattutto starebbe lavorando per ripristinare l’accordo sul grano tra Russia e Ucraina. Con Erdogan, quindi, la Premier avrebbe parlato della guerra in Ucraina, del tema dei migranti e dei rapporti economici e commerciali tra i due Paesi. Nel bilaterale con il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, la Meloni chiederà un impegno risolutivo per realizzare hotspot nei Paesi dell’Africa Settentrionale, tramite l’Unhcr. Non solo, perché occorrerà sensibilizzare la Nazioni Unite, trattandosi di un problema a livello globale.

Il no della Polonia rispetto al piano in 10 punti della Commissione Ue, presentato a Lampedusa da Ursula von der Leyen, non era stato messo in conto. Meno inattesa l’ostilità della Francia, che avrebbe bloccato le frontiere della Germania che, a sua volta, rifiuterebbe i collocamenti. L’Austria, invece, avrebbe rafforzato i controlli al Brennero. La Meloni avrebbe cercato di smorzare le polemiche dichiarando che i litigi per i collocamenti sono inutili. Per questo motivo sarebbe necessario agire, bloccando le partenze illegali. Secondo la Presidente del Consiglio questa sarebbe la strategia migliore da adottare. Siete d’accordo anche voi?