Nelle ultime ore è stato lanciato un allarme relativo all’aumento dei casi per quanto riguarda un virus molto pericoloso. Ecco che cosa fare e perché è così importante monitorare i sintomi.
Febbre Dengue in Italia: nel Lazio scatta l’allarme
Da un po’ di settimane a questa parte i casi relativi al contagio di Febbre Dengue sembrano essere aumentati a dismisura. Se prima le anomalie sembravano riguardare alcune Regioni del Nord d’Italia, ora le cose sono molto cambiate. Anche nel Lazio, infatti, sono stati registrati molti casi che vedono come protagonista il temibile virus.
Alcuni medici hanno parlato di come diverse persone abbiano manifestato febbre alta senza essere affetti da COVID. Pierluigi Bartoletti, segretario della Federazione Italiana di Medicina Generale, ha dichiarato di come sia importante non sottovalutare la situazione onde evitare la diffusione di casi sospetti.
È proprio questa la ragione che ha spinto gli ospedali a dare l’allarme. In questo modo sarà più facile sensibilizzare la popolazione affinché la stessa possa prestare attenzione alla comparsa di sintomi anomali e sottoporsi ai dovuti controlli prima che la situazione possa peggiorare. Attualmente i contagi sono circa 165, ma nuovi casi vengono registrati di giorno in giorno.
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive Tropicali, ha dichiarato che, quasi sicuramente, ci troviamo dinanzi al virus della Febbre Dengue. Saranno quindi i medici di famiglia a dover analizzare con cura i sintomi della malattia. L’uomo ha poi voluto rassicurare tutti, dichiarando come questo tipo di malattia diventerà sempre più comune e quindi meno pericolosa.
Cosa sappiamo sulla Febbre Dengue?
La Febbre Dengue è una malattia che si trasmette a seguito della puntura di una zanzara appartenente alla famiglia Aedes. Questo tipo di virus riesce ad evolversi dopo circa 14 giorni e avere delle conseguenze molto gravi soprattutto per le persone fragili e per i neonati. È molto pericolosa quando evolve in febbre emorragica ma per fortuna, oggigiorno, solo una piccola parte dei soggetti colpiti presenta tale anomalia.
Questa malattia è stata identificata per la prima volta nel 1950 in nazioni come Thailandia e nelle Filippine, anche se poi si è diffusa in altri luoghi del mondo. Tra i sintomi più diffusi febbre alta, mal di testa, fastidio agli occhi e dolore di tipo articolare. In alcuni casi può fare la sua comparsa un rush cutaneo che può durare fino a 7 giorni.
La situazione diventa più grave quando il virus va a intaccare il plasma. In questo caso, infatti, il corpo non è più in grado di combattere l’infezione e potrebbero subentrare problemi respiratori, emorragie molto gravi, ristagno di liquidi e addirittura anomalie a carico dei vari organi. Purtroppo questi sintomi sono quelli che si manifestano con maggiore frequenza nei bambini.
Prima di questi potrebbero insorgere altri malesseri come il sanguinamento delle gengive, vomito persistente, dolore addominale e stanchezza cronica. È quindi importante non aspettare ma agire nell’immediato per scongiurare tragiche conseguenze. Al momento non esiste una cura che riesca a trattare questa malattia, ma i medici consigliano il riposo, la corretta idratazione e l’utilizzo del paracetamolo.
A quanto pare, infatti, sarebbe meglio evitare farmaci come aspirina e ibuprofene, in quanto questi avrebbero degli effetti avversi sulla coagulazione. Ad ogni modo i medici stanno conducendo nuovi studi al fine di identificare una cura che possa bloccare questo tipo di malattia prima che diventi troppo pericolosa.
Eravate a conoscenza di ciò che riguarda la sintomatologia della Febbre Dengue? Siete preoccupati dall’avvento della malattia in Italia? A voi i commenti!