• Ven. Nov 22nd, 2024

L’Omicidio Di Marisa Leo: Ecco Cosa Faceva L’Ex Compagno!

Quello di Marisa Leo è l’ultimo caso di femminicidio verificatosi in Italia. Il suo ex compagno l’avrebbe uccisa per poi togliersi la vita, ma non solo! Ecco gli ultimi aggiornamenti sull’omicidio-suicidio.

 

Omicidio di Marsala: Angelo Reina aveva ingaggiato un investigatore

Secondo gli inquirenti che lavorano al caso di femminicidio di Marsala, l’uccisione di Marisa Leo sarebbe stata premeditata. Il suo ex compagno, Angelo Reina, avrebbe pianificato il delitto almeno da una settimana. Sembrerebbe che l’uomo avesse assunto un investigatore privato per far pedinare la sua ex. Quest’ultimo si sarebbe presentato in questura di sua spontanea volontà per raccontare l’accaduto. L’investigatore avrebbe dichiarato di essere stato ingannato.

Reina lo avrebbe ingaggiato nel mese di Luglio, contattandolo nella sua agenzia e dicendogli che lui e Marisa stavano insieme. L’uomo avrebbe aggiunto che la vittima era una bravissima donna e un’ottima madre, oltre che una lavoratrice che amava molto la sua professione. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto per capire cosa sia realmente successo in quel tragico pomeriggio di Mercoledì 6 Settembre. Sembrerebbe che Reina avesse dato appuntamento a Marisa nel vivaio di famiglia, presso Contrada Farla, tra Marsala e Mazara del Vallo.

L’uomo avrebbe chiesto all’ex compagna di andare a riprendere la loro figlioletta, che al momento dell’appuntamento era con una parente di Angelo. Una volta giunta a destinazione, Marisa sarebbe scesa dalla sua auto. Subito dopo sarebbe stata colpita sotto l’addome da tre colpi d’arma da fuoco, perdendo la vita. Il suo assassino avrebbe poi raggiunto un viadotto lungo l’autostrada di Castellammare del Golfo e qui si sarebbe tolto la vita. Venuto a conoscenza dell’accaduto, l’investigatore si sarebbe presentato presso la Questura di Trapani per
raccontare che Reina l’aveva assunto per far pedinare Marisa, essendo convinto che la donna avesse una relazione.

La morte di Marisa Leo, una borsa di studio per la figlia

L’associazione Donne del Vino, di cui faceva parte anche Marisa Leo, ha deciso di istituire una borsa di studio per sua figlia, pensando al futuro della bambina. Roberta Urso, responsabile dell’associazione per la Regione Sicilia, ha dichiarato che, per il momento, la bambina sarà affidata ai nonni che si occuperanno amorevolmente di lei. Purtroppo i nonni non vivranno in eterno e un giorno la bambina avrà bisogno di sostegno.

La Urso ha poi spiegato che l’associazione Donne del Vino intende fornire questo aiuto subito, per assicurarle un po’ di tranquillità nel momento in cui diventerà una giovane donna. Marisa Leo, in passato, aveva denunciato l ‘ex compagno per stalking e, successivamente, per violazione degli obblighi familiari. Reina, infatti, non avrebbe versato gli alimenti per sua figlia. Durante il processo, però, la donna aveva ritirato le denunce per concedergli un’altra possibilità.

Quando era incinta della piccola, Marisa aveva girato un video per rivolgere maggiore attenzione al tema della violenza contro le donne. Le aveva esortate a non mollare mai, poiché non sarebbero mai state sole. A Marsala, nei pressi di Porta Garibaldi, lo street artist Fabio Ingrassia ha dedicato un murale proprio alla Leo. Nell’opera la donna appare vestita di bianco con una giacca rossa e tiene tra le mani un foglio con la scritta “la mia essenza non è merce di scambio”.

Marisa aveva postato questa frase su Facebook poco prima del delitto. Una frase toccante, per sensibilizzare le persone sulla violenza contro le donne: un fenomeno che non accenna a diminuire. Per questo è importante lottare, affinché certi tragici eventi non si verifichino più, magari lavorando proprio sulla mentalità maschile. Siete d’accordo con quest’ultima affermazione?