La morte di Diego Armando Maradona ha sicuramente destato molta attenzione negli ultimi anni. Gran parte del mistero legato alla sua dipartita rimane tuttora irrisolto. Attualmente otto persone rischiano la detenzione per omissione di soccorso e maltrattamenti ospedalieri. Ecco che cosa è successo.
Omicidio Maradona: rinvio a giudizio per i colpevoli
Secondo le ultime notizie, sarebbero otto le persone a rischiare una detenzione di 25 anni in seguito all’inchiesta aperta per l’omicidio di Diego Armando Maradona.
L’uomo è venuto a mancare nel novembre del 2020 e, attualmente, gran parte del personale medico é accusato di maltrattamenti ospedalieri. Tra questi rientrano Leopoldo Luque, Agustina Cosachov e Carlos Díaz, rispettivamente neurochirurgo, psichiatra e psicologo di Diego.
Indagate anche molte altre figure come coordinatori medici ed infermieristici, così come gli operatori sanitari che si sono occupati del caso.
La colpa di questi professionisti sarebbe scaturita da alcune omissioni degli stessi. Questi non si sarebbero presi cura del calciatore come dovuto, ma lo avrebbero abbandonato al suo triste destino.
Maradona, infatti, non è stato seguito dai dottori, ma destinato ad un misero ricovero domiciliare che non gli ha lasciato scampo.
L’équipe medica accusata di omicidio colposo
Le gravi mancanze attribuite al personale sanitario, hanno fatto sì che la promessa del calcio venisse a mancare in maniera del tutto improvvisa.
La morte di Diego Armando Maradona ha scosso notevolmente tutto il mondo, ed è per questo che le indagini non si sono mai fermate.
Il Pubblico Ministero ha quindi chiesto che tutti i professionisti coinvolti in questo caso vengano processati per omicidio colposo.
Alcuni di questi sono stati rinviati a giudizio, mentre altri verranno sottoposti al processo proprio nei prossimi giorni.
Molti altri specialisti hanno dichiarato che se il calciatore fosse stato seguito a dovere si sarebbe salvato e, molto probabilmente, ora sarebbe ancora fra di noi.
Le dichiarazioni su quanto accaduto a Diego Armando Maradona
Secondo le testimonianze raccolte negli ultimi mesi, le condizioni cliniche di Diego Armando Maradona non sono precipitate all’improvviso.
Questo ha incominciato a manifestare i segni del suo malessere molte ore prima della morte, dimostrando una grande sofferenza. Tutti questi sintomi sono stati sottovalutati e ignorati, tanto che è stato scelto un semplice ricovero domiciliare per il paziente.
Questa scelta molto superficiale è stata considerata dal gip come sconsiderata e ricca di mancanze, in quanto è proprio per questo motivo che l’uomo è venuto a mancare.
Con il nuovo processo, tutti gli indagati potranno raccontare la loro versione dei fatti ma, qualora emergessero delle discordanze, ognuno di loro potrebbe rischiare fino a 25 anni di carcere.
Sulla carta, quindi, Diego Armando Maradona è morto in seguito ad un edema polmonare a cui è seguita un’insufficienza cardiaca. Se l’uomo fosse stato ricoverato in ospedale e monitorato attentamente da tutti i medici, forse, l’epilogo sarebbe stato leggermente diverso.
Ora non dobbiamo fare altro che attendere la decisione del giudice e scoprire se gli imputati verranno assolti oppure condannati dopo il rinvio a giudizio.
Secondo voi Diego Armando Maradona si sarebbe potuto salvare o le sue condizioni erano ormai inevitabilmente compromesse?